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Si attenua il calo della produzione

Indagine industria manifatturiera novarese: previsioni future più favorevoli

Novara - Si mantiene negativo l’andamento della produzione industriale novarese, che nel terzo trimestre 2013 vede diminuire, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia la produzione, in calo del -1,7%, che il fatturato, sceso del -1,6%. La 168a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” registra andamenti territoriali notevolmente differenziati, con la performance produttiva novarese posizionata al terzultimo posto nella classifica delle province piemontesi. In provincia di Novara l’indagine ha coinvolto 139 imprese, per un totale di oltre 8.600 addetti ed un fatturato superiore ai 2,5 miliardi di euro.

«La produzione industriale novarese appare in discesa per l’ottavo trimestre consecutivo, ma il risultato è comunque in miglioramento rispetto alle rilevazioni precedenti - spiega Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio di Novara – Gli imprenditori iniziano a guardare al futuro con maggiore speranza, soprattutto in merito alle prospettive provenienti dai mercati esteri, che tornano ad essere positive. Una speranza che va sostenuta e incoraggiata con interventi facilitatori per le imprese, troppo spesso ostacolate, oltre che dalla difficile congiuntura economica, da avverse condizioni legislative ed operative, che contribuiscono a deprimere un mercato interno prostrato dalla crisi». 

Settori - Il calo complessivo della produzione industriale discende dalle difficoltà evidenziate da alcuni comparti di attività economica, in particolare l’alimentare, il cui output  diminuisce del -7,4%, e il metalmeccanico, la cui performance si attesta al -2,9% (-0,5% per le sole rubinetterie). Tessile-abbigliamento e chimica-gomma-plastica, invece, conseguono risultati positivi, seppur moderati e non superiori al punto percentuale.

Nuovi Ordinativi - L’analisi della domanda conferma risultati diversificati in relazione alla provenienza delle commesse: mentre gli ordinativi domestici appaiono ancora in calo, con una flessione annua del -2,8%, quelli provenienti dall’estero evidenziano un aumento del +1,2%. L’incremento della domanda oltreconfine coinvolge quasi tutte le attività economiche, con l’unica eccezione del tessile-abbigliamento, che arretra del -2,4%. Più eterogeneo appare il quadro della domanda interna, dove a mettere a segno un risultato positivo sono la chimica-gomma-plastica e il tessile-abbigliamento, mentre risultano in discesa i rimanenti comparti, soprattutto l’alimentare (-9,8%).

Fatturato - Il confronto con il terzo trimestre 2012 vede diminuire il fatturato, che rispetto allo scorso anno si riduce complessivamente del -1,6%, con risultati che vanno dal -0,5% delle rubinetterie al -7,3% dell’alimentare e la performance in controtendenza della chimica-gomma-plastica (+1,3%). Aumenta, invece, il fatturato estero, con un incremento medio del +1%, sostenuto da tutti i comparti di attività economica, ad eccezione del tessile-abbigliamento (-7,6%).

Prospettive a tre mesi - Le prospettive formulate dagli imprenditori per il trimestre successivo alla rilevazione si mantengono negative in riferimento a tutti i principali indicatori congiunturali, ma in miglioramento rispetto alle rilevazioni precedenti. Oltre il 34% degli intervistati dichiara di aspettarsi un calo della produzione industriale, a fronte del 28,2% che ne prospetta un aumento, generando un saldo di opinione negativo pari a -6,3 punti percentuale. Le previsioni pessimistiche prevalgono di poco anche relativamente al fatturato, atteso in flessione dal 36,6% degli imprenditori, quota che supera di 3,4 punti percentuale quella degli ottimisti. Aspettative meno favorevoli vengono espresse nei confronti degli ordinativi interni, il cui saldo ottimisti/pessimisti sfiora i -14 punti percentuale. Diverse le previsioni espresse in merito alla domanda estera, rispetto alla quale prevale un’attesa di positività: il 28,4% degli intervistati prevede un aumento delle commesse estere, mentre il 15,8% che ne ipotizza un calo, con un conseguente saldo di opinione pari a 12,6 punti percentuali.