Share |

TEDxNovara: un confronto sulle radici dell'inclusione

La prof.ssa Marta Iatta

Novara - «L'incontro avviene solo fra stranieri, altrimenti si chiama parentela». Le parole di Marta Iatta, psicologa ed esperta di dinamiche relazionali, sono una delle molte frasi di forte impatto risuonate il 25 marzo scorso durante il secondo appuntamento di “TEDxNovaraSalon”, l’evento basato sul format internazionale "TED", anche se organizzato in modo indipendente, dedicato al tema dell'inclusione. Di fronte a un centinaio di persone hanno portato spunti di riflessione su un aspetto fondamentale del nostro presente e del nostro futuro anche Linda Anzaldi, esperta in educazione degli adulti e attiva in ambito socio-educativo, Marco Annoni, collaboratore della Fondazione Umberto Veronesi e del Cnr su temi di bioetica, e Marta Ghiglioni, esperta di "Legal Smart Contracts".

«Nelle differenze - ha spiegato Iatta - non si devono vedere solo sopraffazione e pericolo, ma opportunità di allargamento degli orizzonti, mentali e culturali, perché è impossibile interagire sempre e soltanto con la propria famiglia e la propria specie. Pur non negando i nostri pregiudizi, che sono comprensibili, dobbiamo riconoscere i bisogni altrui e cercare di ampliare la nostra cerchia sociale».

Di quanto l'altruismo possa essere un elemento "dirompente", in senso positivo, nell'esperienza individuale ha parlato Annoni, partendo dalla sua avventura, iniziata in modo del tutto casuale, di donatore di midollo osseo. «L'altruismo - ha detto - è soprattutto una questione di prospettiva e quello "efficace" (di cui si trovano esempi concreti sul sito www.givingwhatwecan.org) impone di scegliere tra le molte cose che si possono fare, perché questa scelta, se condivisa, può avere conseguenze importanti sulla vita di milioni di persone. Le risorse sono sempre limitate, ma ognuno di noi può contribuire a fare la differenza, diventando un "donatore seriale"».

Anzaldi ha sottolineato quanto la nostra esperienza di bambini ci possa aiutare nel superare la "naturale" diffidenza nei confronti dell'altro facendo esperienze concrete, esprimendo paure, incertezze e insicurezze («i bambini le vivono e attraversano con più coraggio di noi») e cambiando idea senza vergognarcene. «Pensiamo - ha riflettuto - alla prima volta nella nostra vita in cui ci siamo sentiti esclusi o abbiamo escluso qualcuno, e a quanto la stessa esperienza di inclusione e di esclusione sia reversibile: non si è esclusi o inclusi per sempre. Anche in età adulta, che non è quella della "compiutezza", ci si deve mettere in condizione di recuperare il bambino che siamo stati, accogliendolo, includendolo e prendendosene cura».

Sulla fiducia come uno degli elementi chiave dell'inclusione si è soffermata Ghiglioni, che ha illustrato la filosofia che sta alla base di "Blockchain": un protocollo web costituito da una somma di database distribuiti e di sistemi di crittografia che consente di condividere informazioni in modo sicuro. «Rendendolo più diffuso possibile - ha spiegato - si può riuscire disintermediare ogni processo di condivisione, anche in termini di accesso alla "giustizia informatica". Anche questo è un modo per sentirci più "inclusi" nel nostro futuro».

Di forte impatto, durante l'evento, sono stati anche i due video che hanno intervallato gli speech dei relatori: una riflessione profonda e "scomoda" sulla disabilità fisica e i suoi stereotipi e la testimonianza di un'attivista statunitense che ha deciso di invitare a pranzo, per un confronto civile, persone di opinioni politiche opposte alle sue: un modo concreto per dare corpo alla nota frase del teologo e poeta mistico di origine persiana del XIII secolo, Gialal al-Din Rumi: “Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c’è un campo: ti aspetterò laggiù”.

Tutti gli eventi TEDxNovaraSalon sono gratuiti, previa iscrizione tramite il sito www.tedxnovara.com o la pagina Facebook di TEDxNovara: www.facebook.com/TEDxNovara