Share |

Urge revisione organica e strutturale del primo e del secondo pilastro

Dichiarazione sul tema della Previdenza di Maurizio Grifoni, presidente Fondo Fon.Te.
Maurizio Grifoni

Novara - L’anno 2023 ha visto il Fondo Fon.Te. crescere con oltre 41mila aziende associate e oltre 271mila iscritti (+6%). Il patrimonio in gestione sale a oltre 5 miliardi di euro, grazie al miglioramento dei rendimenti finanziari e all’aumento delle contribuzioni in entrata che, secondo i dati del preconsuntivo, supereranno a fine anno i 600 milioni di euro. Inoltre, Fondo Fon.Te. ha deliberato investimenti per circa 500 milioni di euro nei private markets, tra Fondi di private equity, Fondi di private debt, Fondi infrastrutturali e di venture capital. È quanto è emerso dalla Relazione annuale del Fondo Fon.Te., presentata al Senato, che prende in esame il bilancio dell’anno 2023 e le proposte tese a valorizzare il ruolo della previdenza complementare nel contesto socioeconomico italiano. 

"La previdenza complementare rappresenta ormai una componente ineludibile all’interno del sistema pensionistico italiano", ha dichiarato Maurizio GrifoniPresidente Fondo Fon.Te. "Pertanto, non è più rinviabile una revisione organica e strutturale del primo e del secondo pilastro, evitando interventi spot che intacchino garanzie e vantaggi acquisiti, al fine di implementare e sviluppare una piattaforma di strumenti a sostegno di una “previdenza ibrida”, capace cioè di garantire una pensione futura adeguata, equa e sostenibile anche dal punto di vista delle coperture finanziarie. Guardando al nostro Paese - ha sottolineato Grifoni - preoccupa il cosiddetto “inverno demografico” con una popolazione che nel 2050 avrà 5 milioni in meno di residenti attivi e un calo delle nascite anche per la riduzione della popolazione femminile in età fertile e, quindi, compresa tra i 15 e i 49 anni. Il rischio è che fra 30-40 anni ci saranno persone che vivranno ad alto rischio povertà".

Nato nel 1996 come fondo di previdenza complementare del terziario, Fon.Te. ha natura negoziale tra le organizzazioni di rappresentanza delle imprese e dei lavoratori ed è costituito come ente no profit. Dal 1° aprile 2022 si è aperto ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi.