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Oltre 200.000 euro di utile per la farmacia comunale di Cameri-Trecate

Migliorini e Olivati

Cameri-Trecate - L’Azienda Farmaceutica  di Cameri & Trecate Spa ha chiuso il bilancio 2013 con un utile di 204.762 euro a fronte di un fatturato di 4.388.190 euro. Un bilancio che va a chiudere il triennio di gestione del presidente del consiglio di amministrazione Nazario Olivati e dei consiglieri Livio Neso (per il Comune di Cameri) e Giuseppe Carnevali (per il Comune di Trecate). Il CdA, contestualmente all’approvazione del bilancio, è stato rinnovato per altri tre anni secondo le nuove direttive di legge: il nuovo CdA sarà formato da Olivati (presidente riconfermato dalle amministrazioni comunali di Cameri, con a capo il sindaco Rosa Maria Monfrinoli e di Trecate, guidata da Enrico Ruggerone) e da due dipendenti in rappresentanza dei soci: per Cameri, Adriana Fabris e per Trecate, Tiziana Pagani. Al di là della costituzione del nuovo CdA, le cifre del bilancio (annuale e triennale) parlano di un’azienda «in piena salute, che produce utili e ha una elevata capacità di investimento, – spiega il presidente del CdA Olivati, presentando i dati di bilancio insieme a Cinzia Migliorini, responsabile amministrativa dell’azienda – pur in un periodo di contrazione generale dei consumi, evidenziati da un fatturato in leggero calo. Nonostante il periodo non favorevole, l’azienda ha saputo generare nel 2013 utili per 204 mila euro. Una società con un indice di liquidità di 1,78 che, al di là del freddo parametro contabile e gestionale, sta a significare una grande capacità di investimento. Questa azienda non è un agglomerato di risorse umane a servizio di qualcuno: qui c’è un’attività economica florida, che funziona e che è in grado anche di investire risorse proprie per uno sviluppo futuro».

L’Azienda Farmaceutica conta oggi tre punti vendita (due a Cameri e uno a Trecate) e 19 dipendenti (6 full-time e 13 part-time). Il fatturato 2013 è stato di 4.388.190 euro (di poco inferiore ai 4,5 milioni del 2012 e ai 4,8 del 2011), con un utile di 204.762 euro, in linea con l’utile 2012 (203.538 euro).

Un fatturato che per metà è generato dalla vendita di farmaci e per metà da parafarmaci e prodotti per la cura della persona. «In questa situazione di contrazione dei consumi è la parte dei prodotti per la cura della persona ad aver subito una netta riduzione: ma anche sui farmaci, con l’ormai consolidata attenzione al farmaco generico rispetto al prodotto brevettato, i numeri sono calati. Di conseguenza è diminuito il rimborso ammesso dal servizio sanitario: il valore medio di una ricetta medica è sceso dai 18 euro degli anni scorsi, agli attuali 10 euro. In questa situazione, l’azienda ha saputo ottimizzare la gestione, senza mai ridurre i posti di lavoro, riuscendo a garantire un utile importante, anche in presenza delle avverse condizioni del settore».

«A differenza di altre situazioni, i numeri stanno a dimostrare che questa società a capitale totalmente pubblico – continua Olivati – funziona, offre posti di lavoro e genera importanti risorse per i soci. Che sono poi i Comuni: tutto l’utile societario, infatti, viene riversato nelle casse di Cameri e Trecate e da qui viene destinato ad interventi nel sociale. Si tratta di cifre che dimostrano che qui non c’è alcun “carrozzone” che crea costi per la pubblica amministrazione, ma piuttosto c’è una risorsa importante che rappresenta un’eccellenza per i Comuni soci. E spero che questa situazione possa continuare anche negli anni a venire: noi, lo ribadisco, abbiamo le capacità per continuare a lavorare, e anche crescere: è nostra intenzione, qualora si verificassero le condizioni, aprire nuovi punti vendita magari nei paesi limitrofi. Già oggi potremmo aprire una nuova farmacia, anche due, senza chiedere soldi ai Comuni e senza accendere mutui: ci ferma il blocco delle aperture che attualmente riserva al privato il diritto di prelazione nei Comuni dove siamo presenti. Qui ci sono le capacità, le professionalità e soprattutto le risorse per creare nuovi posti di lavoro: oggi però i lacciuoli legislativi ci impediscono di poter concretizzare nuovi investimenti. Confidiamo che questa situazione si sblocchi, dandoci la possibilità di aprire nuove farmacie, magari con il coinvolgimento diretto di nuovi soci, com’è avvenuto con Trecate dopo la fusione avvenuta con Cameri».