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Italia Viva Novara: Intollerabile l’episodio di Arona

Genoni e Nava sull'aggressione omofobica via social ai danni di due ragazze
Giuseppe Genoni (Italia Viva)

Arona - Il 17 maggio si celebra la Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia, istituita per iniziativa del Parlamento Europeo nel 2007, per condannare le discriminazioni che ancora moltissime persone sono costrette a subire sulla base del loro orientamento sessuale. A pochi giorni da tale ricorrenza abbiamo assistito ad un ennesimo attacco via social ai danni di due ragazze di Arona, Erika e Martina, colpevoli di amarsi. Le due ragazze - a cui i coordinatori provinciali di Italia Viva, Lella Nava e Giuseppe Genoni foto), esprimono solidarietà e vicinanza - dopo essere state oggetto di pesanti insulti nell'estate scorsa per aver pubblicato una foto in cui si baciavano, hanno ricevuto in questi giorni nuove minacce di morte e di stupro, oltre all'accusa di essere responsabili - in quanto lesbiche - del diffondersi del Coronavirus.

«Si tratta di una forma di violenza psicologica che va combattuta prima di tutto con l'azione educativa, ma anche tramite risposte che deve dare la politica tramite l'introduzione, non più procrastinabile, di norme contro l'odio e l'intolleranza verso la diversità – hanno dichiarato Lella Nava e Giuseppe Genoni -. Su questo fronte Italia Viva, tramite il lavoro della ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, è impegnata in prima linea con le associazioni LGBT e il Parlamento per l’introduzione di una norma che contrasti efficacemente l’omofobia e l’omotransfobia».

«Ritengo che oggi il nostro Stato debba dotarsi di uno strumento giuridico che permetta di definire come reato anche l’omotransfobia e le forme di discriminazione e di violenza basate sull’orientamento sessuale e identità di genere. È una battaglia importante, rispetto alla quale c’è di fatto un consenso nel Paese. Anche per quella maturità cui il nostro Paese deve arrivare, di rispetto profondo del valore di ogni persona umana, di rispetto pieno delle diversità».

Queste le parole della ministra Bonetti in una recente intervista a sottolineare che, nonostante vi sia in Italia una maggior consapevolezza della gravità del fenomeno dell'omofobia, la strada da percorrere per garantire la libertà di essere se stessi è ancora lunga e necessita dell'impegno incessante di tutti coloro che si battono per il rispetto del principio di uguaglianza.