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A Barengo per dire un altro ‘NO’ alla discarica di Amianto

Barengo - "Per dar seguito alla mia attività di sostegno al comitato ‘No amianto a Barengo’ - racconta l'on. Franca Biondelli - ho partecipato all’incontro pubblico che si è svolto nella serata di venerdì 17 maggio. Nei primi giorni di aprile ho presentato un’Interrogazione parlamentare per fare in modo che i Ministeri competenti prendessero in esame il nostro territorio partendo proprio dalla possibilità che venisse realizzata una discarica di amianto a Barengo. Sono stata informata dell’avvio dell’iter informativo del Ministero e sono ora in attesa della risposta alla Camera. Nelle scorse settimane ho fatto da tramite fra i rappresentanti del comitato ‘No amianto a Barengo’ e il senatore Felice Casson, di modo che si valutasse insieme un percorso da intraprendere. Ringrazio gli organizzatori della serata di ieri per l’importante confronto a cui ho potuto assistere. Tra i relatori, Fabio Tomei del Carp, coordinamento ambientalista rifiuti Piemonte, Aurelio Prino, direttore della struttura complessa Cure palliative e Hospice, Massimo D’Angelo, direttore del Centro regionale per la prevenzione dei rischi da amianto, Roberto Leggero, dell’associazione La Torre Mattarella. Gli intervenuti hanno dato preziosi contributi per evidenziare le principali criticità che porta con sé la realizzazione della discarica nella cittadina di Barengo. Tengo a sottolineare, in particolar modo, l’intervento del dottore Aurelio Prino che ha ribadito i gravi disastri che può provocare l’amianto da un punto di vista salutistico. Nel 2020 avremo il picco dei tumori da contatto con amianto, i così definiti mesoteliomi. Dal 1993 al 2008 15.845 casi già registrati. Numeri che non possono passare sotto traccia. Ritengo che le istituzioni ora debbano dare le risposte. A livello nazionale, come già detto in precedenza, si è provveduto a mettere a conoscenza gli organi competenti della nostra situazione, ora, attendiamo risposte concrete dal locale. Sarebbe un grave errore dare il via libera alla realizzazione della discarica sia da un punto di vista paesaggistico, da un punto di vista agricolo e, soprattutto, da un punto di vista salutistico".