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On. Daniele Galli: Il profondo rosso del bilancio RAI non deve essere pagato dai cittadini

L'on. Daniele Galli (Fli)

Borgomanero - “Il passivo della Rai è stimato in 200 milioni per il 2012, la Corte dei Conti sottolineando il forte livello di indebitamento, ha più volte ripreso l’azienda - di proprietà per il 99,56 % dello Stato -  chiedendo di tagliare le spese e di recuperare i canoni evasi. Eppure Rai, a partire dal suo direttore generale con 650.000 € in tre anni, continua a sottoscrivere contratti milionari, ad esempio con  Fabio Fazio 2 milioni di euro (in esclusiva, al lordo per tre anni), la Littizzetto 1 milione e 800 mila (per due anni, in esclusiva), Antonella Clerici 1 milione e 800 mila, Milly Carlucci 1 milione e 200 mila euro, Pippo Baudo 900 mila euro, Giletti 600 mila euro, 300 mila euro la Balivo, Veronica Maya e Elisa Isoardi per finire con Giovanni Floris che guadagna 500 mila euro, senza per  conseguenza incrementare il suo share  che rimane  un risicato 38 %. Insistenti voci di corridoio riferiscono circa l’intenzione dell’azienda di chiedere allo Stato di ripianare il disavanzo di bilancio attraverso un aumento del canone, se non  addirittura attraverso  aumenti tariffari nella bolletta sul consumo di energia elettrica di tutti i cittadini, che costa già il 30% in più della media europea. Il Governo dovrebbe chiarire se davvero ha intenzione di permettere la copertura delle perdite RAI attraverso un aumento dell’energia elettrica a carico di tutti gli italiani o se intende escludere totalmente tale soluzione, e come costringere la RAI a rispettare quanto chiesto dalla Corte dei Conti, imponendo alla controllata provvedimenti immediati per evitare l’evasione dei  canoni e    contenere il costo della produzione adeguandolo alla situazione economico-finanziaria. Diventa quanto mai intollerabile che inefficienze e super costi di gestione siano sempre, tacitamente e surrentiziamente, scaricati sui cittadini sudditi”. Questi i punti salienti dell’interrogazione presentata dal deputato Daniele Galli lo scorso 15 novembre.