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IL BARATTO AMMINISTRATIVO ARRIVA ANCHE A ROMAGNANO

Romagnano Sesia - Anche Romagnano si appresta ad adottare il “baratto amministrativo”. “Già a maggio – spiega l’assessore alle politiche sociali Alessandro Carini - avevo preso contatti con il sindaco di Invorio Dario Piola, pioniere di questa iniziativa, che stava lavorando alla normativa per introdurre il baratto amministrativo. Grazie al suo supporto anche noi intendiamo introdurlo entro la fine di quest’anno, dopo aver effettuato una serie di controlli. Non si tratta assolutamente di una sanatoria, ma di dare un’opportunità a chi veramente è in una situazione di morosità verso il Comune e in una situazione economica che non permette di saldare la propria situazione. In questo modo colpiremo anche i “furbetti”, che non avranno più scuse”.

Che cosa si intende per baratto amministrativo? Significa dare la possibilità a contribuenti morosi non colpevoli, di pagare i propri contributi offrendo in cambio servizi di pubblica utilità. L’Art. 24 della Legge n. 164 del 2014 consente ai Comuni di deliberare riduzioni o esenzioni di tributi a fronte di interventi per la riqualificazione del territorio, da parte di cittadini singoli o associati. Gli interventi potranno riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.
Il “baratto amministrativo” viene applicato, in forma volontaria, ai compaesani intestatari di tributi comunali attinenti l’attività posta in essere riguardanti l’annualità in corso, all’atto dell’esecuzione del progetto, così come verrà successivamente disciplinato con apposito atto consiliare ai sensi
I destinatari del “baratto amministrativo” sono residenti con un’età stabilita, disoccupati, e con un indicatore ISEE non superiore a una cifra stabilita, che hanno tributi comunali non pagati, iscritti a ruolo e non ancora regolarizzati.
“Questa forma di intervento sociale – conclude Carini – permette da un lato di ridare dignità a chi si trova in una situazione di difficoltà economica, dando la possibilità di mettersi a disposizione della propria comunità, di sentirsi utile a se stessi e agli altri ricambiando un aiuto che la collettività sta dando. Dall’altro permette al Comune di avere risorse per effettuare interventi, attività però che ha causa dei tagli statali sono di difficile attuazione”.