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Andretta: Sullo Sporting ora dico la mia...

Andretta con la Pellegrini e Marin

Novara - Non s'è fatta attendere la reazione di Daniele Andretta, oggi capogruppo del Pdl in Consiglio comunale e sino a giugno assessore allo Sport nella Giunta di centrodestra che ha avvallato la progettazione e realizzazione dello Sporting Village. Le polemiche degli ultimi giorni e le dichiarazioni del sindaco Ballarè gli sono piaciute poco e non nasconde il forte disappunto.

"Comincio subito col dire quello che per me è l'unica nota negativa di questi quattro anni di Sporting Village - spiega in un'intervista concessa nel suo ufficio in baluardo Lamarmora - si tratta dell'esperienza con i Draghi Basket che allora giocavano in A2. Fu una decisione assunta dall'Amministrazione comunale di allora, guidata dal sindaco Massimo Giordano (l'assessore allo Sport era ancora Franco Caressa, prima che desse le dimissioni pochi mesi dopo, per essere sostituito proprio da Andretta). Per il resto allo Sporting Village sono legate alcune pagine indelebili dello sport, ma anche dello spettacolo, della cultura e dell'economia non  solo del capoluogo, ma direi di tutta la realtà piemontese”.

Facciamo alcuni esempi? “Beh, le splendide prestazioni dell'Asystel con le finali scudetto con Pesaro e Bergamo. Quindi la finalissima di coppa Cev (l'equivalente della coppa Uefa per il calcio) vinta proprio dalle biancorosse; le finali della Coppa Italia di serie A2, il boom del nuoto culminate con le finali della Coppa Italia di pallanuoto o la partecipazione per gli allenamenti di campionissimi olimpionici straordinari come Rosolino, Marin e la grande Federica Pellegrini. Ma non solo sport, una quindicina di campionati italiani di diverse specialità, allo Sporting Village è legata la manifestazione nazionale per la beatificazione di Rosmini; oppure l'assemblea dei soci del Banco Popolare del 2010, la Fiera elettrica, il concerto di Renzo Arbore con l’Orchestra Italiana, lo spettacolo dei Legnanesi, offerto dal Roller Effenbert Hockey Novara, visto da quasi quattromila spettatori. Certo, non è un giocattolo, ma per farlo funzionare servono lavoro, dedizione e competenza, invece trovo solo superficialità, improvvisazione e odio ideologico verso la struttura, dal momento che la coalizione che oggi governa Novara ha sempre criticato lo Sporting sin dall’inizio”.

Che idea s’è fatto riguardo alla gestione futura? “Trovo davvero assurdo che si vada a chiedere a dei gestori concorrenti di occuparsi dello Sporting Village. Come può uno che ha investito sul Forum di Assago essere considerato il salvatore della patria? È come se la Barilla chiedesse alla Buitoni di aiutarla nella produzione di spaghetti…”.

Veniamo all’aspetto dei costi. “Ho letto di molte cifre, ma tra tutte manca un dato fondamentale: il circolo virtuoso per l’indotto legato alla presenza dello Sporting Village a Novara, i cui vantaggi sono verificabili in termini di turismo e di visibilità di Novara, che finalmente è entrata al centro di una rete nazionale che ha portato in città decine di migliaia di persone, che altrimenti mai sarebbero arrivate da noi. Riguardo alle occasioni mancate mi spiace sottolineare come l’esempio del Casale Basket sia emblematico: il quintetto doveva disputare a Novara il suo storico campionato di serie A1, ma a poche settimane dall’inizio della stagione hanno deciso diversamente e così non è arrivata la pallacanestro della massima serie in città…”.

Quali gli altri rischi? “Questo approccio negativo e sbagliato al problema rischia di annullare il progetto e il futuro di ‘Novara è Sport’, fiore all’occhiello di tutte le società sportive. Sono e siamo come Pdl tutti molto preoccupati del domani delle società sportive, vedi il nuoto, che si trovano a dover avere a che fare con questa situazione di incertezza. Dal punto di vista economico aggiungo che i benefici a livello di tutti gli operatori novaresi, insieme alle entrate che il sistema sport è in grado di assicurare, confermano la bontà dell’investimento, della spesa e dell’idea politico-amministrativa. Questo ha permesso di portare a Novara e non altrove un impianto del genere che, spiace dirlo, la miopia amministrativa di questa Giunta non permette di considerare come un’utile soluzione e opportunità per affrontare e dare delle risposte alla pesante crisi economica del nostro territorio. Ancora oggi, e concludo, Ballarè e compagni non hanno ancora compreso la reale portata dell’opera. Peccato…”.

Gianmaria Balboni