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Città della salute e Facebook: due iniziative dell'on. Nastri

l'on. Gaetano Nastri (Fratelli d'Italia)

Novara - Oltre un anno fa il governo aveva risposto a una interrogazione dell’onorevole Nastri dichiarando che i fondi per realizzare la Città della Salute erano disponibili, ma nell’arco di tutto questo tempo è successo qualcosa di concreto? E’ la domanda che l’on. Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia) torna a proporre con una interrogazione rivolta al neo-ministro della Salute Lorenzin e al ministro degli Affari regionali Delrio. “La realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara – afferma Nastri nell’interrogazione - s’inserisce all’interno di una serie di prospettive strategiche previste dall’accordo Stato-Regione nel settore sanitario. Novara, oltre a Torino, costituisce infatti un centro primario in Piemonte con un insieme di requisiti favorevoli, indicati dalla programmazione economica, territoriale e di settore, le cui integrazioni di risorse costituiscono la base necessaria dell’intero progetto come motore di sviluppo e di crescita per l’intero Piemonte”. Nastri rileva inoltre che la relazione sulla fattibilità e sostenibilità economica della realizzazione della “Città della Salute e della Scienza di Novara” predisposta dall’azienda Ospedaliero - Universitaria Maggiore della Carità di Novara, afferma che l’esecuzione del complesso ospedaliero è concretamente possibile, in quanto coerente sia con i requisiti territoriali della localizzazione, che consentono attrezzature con le dimensioni previste dal piano sanitario regionale, che della sostenibilità economico-finanziaria di tale intervento. Il deputato novarese segnala inoltre che contestualmente al progetto sono state approvate la variante urbanistica che individua l'area per il nuovo nosocomio, nella periferia sud della città di Novara, le linee guida per il progetto di bonifica della zona e il cosiddetto “piano scavi”. La quota di finanziamento statale, con riferimento al quadro economico dell'opera, dei fondi previsti ex articolo 20 della legge n. 67 del 1988, ammonta a 150 milioni di euro. “Tutti i passaggi burocratici – aggiunge Nastri – sono stati quindi compiuti correttamente e la Regione ha già dato la disponibilità a destinare all’opera di Novara la quota di oltre 377 milioni di euro. Ora occorre dal ministero una risposta chiara circa la volontà di confermare che queste risorse siano ancora disponibili per la sottoscrizione degli accordi di programma con la Regione Piemonte, dando priorità alla realizzazione dell’intervento di Novara rispetto a Torino, in considerazione del fatto che il nostro progetto è in fase più avanzata”.

“Il tragico caso di Carolina deve essere un monito per tutti, Facebook e tutti i social network possono essere usati in modo distorto e provocare problemi gravissimi. Occorre un maggiore impegno delle istituzioni, in particolare della scuola per educare a un corretto suo di questi strumenti”. Così l’on. Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia) annuncia di aver presentato un’interrogazione ai ministri dell’Istruzione e della Comunicazione per sollecitare un maggiore impegno non solo nella vigilanza e tutela dei minori rispetto all’utilizzo dei social network, ma anche per la formazione e la conoscenza nelle famiglie di questi nuovi mezzi di comunicazione. “Bisogna prendere atto che Facebook – osserva Nastri – è diventato lo strumento che oltre il 90 % dei giovani usano per comunicare, e questo ha degli aspetti sia positivi che negativi. Forse la rapida diffusione di questi strumenti non ha permesso alle famiglie e alle istituzioni di rendersi conto dei rischi potenziali e effettivi che derivano da un uso distorto, perché è evidente che su Facebook non ci sono solo “amici”, anzi si abusa di questo termine da parte di veri e propri delinquenti che ne approfittano per entrare a conoscenza delle cose più intime dei nostri ragazzi e delle loro vite. Una ricerca ha permesso di stabilire che il 73 % dei ragazzi che usano Facebook è entrato in contatto con degli sconosciuti”. Secondo Nastri è dunque fondamentale che le istituzioni predispongano un piano d’azione che non preveda solo la repressione dei reati informatici ma anche la prevenzione e l’educazione. “Non si può che esprimere un plauso ai magistrati di Novara – aggiunge – che hanno voluto affrontare in modo deciso e netto non solo la vicenda di Carolina Picchio ma più in generale il problema dei social network. Non si può però delegare alla magistratura di affrontare un simile fenomeno che ha risvolti sociali ed etici, di così ampia portata. Occorre che a partire dalla scuola si insegni a vedere Facebook, Twitter e gli altri social come dei mezzi che presentano rischi e possibilità di abusi, chi li usa deve sapere che ci sono regole di comportamento da rispettare, affinchè non sia lesa l’immagine delle altre persone e ne sia rispettata la privacy. Anche le famiglie devono essere più attente, per evitare che le informazioni che i propri figli forniscono sulla rete siano utilizzate da malintenzionati per compiere i più svariati reati. Ho sollecitato quindi il governo a intervenire in tal senso con un grande piano nazionale di formazione all’uso dei social network, perché non si ripetano più casi di grave abuso e perché le potenzialità del mezzo possano essere sfruttate senza pericolo”.