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Collaborazione tra le PMI dell'Insubria e la piazza finanziaria ticinese

Luca Bona

Novara - "In un momento così duro per la nostra economia - scrive Luca Bona, segretario provinciale della Lega Nord - viene spesso rimproverato alla politica di non discutere dei problemi reali ma di cose che alla gente interessano poco. Quando la politica compie atti importanti e concreti ma che potrebbero urtare certi “poteri”, allora si preferisce non far passare la notizia o magari coprirla con paginate di balle inutili. Presso la Camera di Commercio di Novara si è svolta venerdì 21 giugno la presentazione dello studio promosso dalla Comunità di Lavoro della Regio Insubrica, condotto dal Centro Studi Bancari di Vezia e dall'Università dell'Insubria, che ha come obiettivo l'incontro del sistema delle piccole e medie imprese dell'Insubria e gli istituti di credito operanti in Canton Ticino. Presenti, oltre al sottoscritto in qualità di delegato della Provincia di Novara presso la Regio, il Direttore del Centro Studi Bancari di Vezia (uno dei punti di riferimento mondiale per gli studiosi del settore), Prof. Renè Chopard, il Prof. Gioacchino Garofoli dell'Università dell'Insubria, il Cancelliere di Stato del Cantone Ticino Giampiero Gianella, il presidente di Eurofidi Massimo Nobili e il Presidente della Camera di Commercio di Novara Paolo Rovellotti.Lo studio, inizialmente voluto dal Presidente della Provincia di Varese Dario Galli, parte da una dettagliatissima e aggiornata indagine del contesto normativo, della situazione economica, occupazionale e degli investimenti delle PMI insubri, per giungere all'individuazione della domanda, cioè delle necessità operative dei nostri imprenditori, da quelle delle micro-imprese a quelle delle grandi aziende con più di 500 addetti. Le esigenze della domanda vengono poste in confronto con le risultanze delle interviste agli Istituti di credito ticinesi e vengono quindi tracciate le azioni da compiere per i diversi soggetti, finalizzate a superare alcune problematiche che possono rendere difficoltoso il percorso. E' stata redatta una “road-map”, a cui seguiranno occasioni di dibattito e confronto per far conoscere sempre di più gli attori tra loro, in previsione di una frontiera in futuro sempre più “osmosi” e sempre meno “barriera”. A seguito delle prime esperienze già partite con alcune aziende, e dell'affinamento dello studio, saranno sviluppati e creati dei piccoli vademecum operativi a disposizione delle nostre imprese. Il vecchio confine non è più l'ostacolo per le nostre imprese, la vera barriera è il carico burocratico, fiscale e normativo a cui sono sottoposte per colpe non loro. La difficoltà nasce dall'essere e restare in questo Stato e non pochi chilometri più a nord".