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Cota: La politica fuori dalla riforma della sanità

Il governatore del Piemonte, Roberto Cota

Novara - Con il piano di riforma che nelle prossime settimane sarà discusso dal Consiglio regionale “abbiamo fatto in modo che la politica resti fuori dalla sanità”: il presidente della Regione, Roberto Cota, lo ha ribadito incontrando il 20 gennaio gli studenti del liceo scientifico Carlo Alberto di Novara.

“Il nostro obiettivo - ha sottolineato Cota - è di trasformare la sanità, che assorbe l'80% del bilancio regionale, da servizio e centro di potere, come era prima, esclusivamente a servizio per i cittadini. E’ una riforma strutturale che migliorerà l’efficienza del sistema rendendolo allo stesso tempo più sostenibile per quanto riguarda i costi”.

Il presidente ha poi spiegato agli studenti che mettere mano alla riforma della sanità piemontese “é un lavoro difficile, nel quale ci si imbatte in tanti interessi, spesso contrapposti e particolari, ma bisogna avere la determinazione di andare avanti e costruire, nell’interesse generale, l’assetto più moderno ed efficiente possibile”. E’ per questo motivo che ha scelto Paolo Monferino quale assessore regionale, in quanto “tecnico di comprovata esperienza” e perché “la meritocrazia è il principio che guida tutte le nostre scelte in un settore così delicato”.

Lo stesso assessore Monferino, nel corso della riunione della Quarta Commissione consiliare del 19 gennaio, ha illustrato le modifiche apportate al Piano socio-sanitario avanzando alcune proposte di riorganizzazione della rete ospedaliera piemontese sulle quali ci si sta confrontando: “Le proposte in alcuni casi contengono più di una opzione possibile. Per ciascuna di esse dovranno essere valutati pro e contro coinvolgendo, in alcuni casi, anche il territorio prima di operare le scelte per impostare il sistema. In ogni caso, molte delle proposte avanzate, anche dopo un’eventuale decisione, potrebbero essere suscettibili di ulteriori evoluzioni dettate da necessità che dovessero ulteriormente presentarsi”.

Tra le opzioni da valutare e discutere ci sono quelle relative alla collocazione del Mauriziano e dell’area del Piemonte nord-orientale. “Trattandosi di proposte - precisa Monferino - pare prematuro trarre conclusioni che non informerebbero ma confonderebbero i cittadini, ai quali invece vogliamo dare a tempo debito risposte precise e servizi di qualità”.