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On. Daniele Galli: Smettiamo con la navigazione a vista per il Nuovo Ospedale di Novara

L'on. Daniele Galli (Fli)

Novara - "E’ bene sapere e ricordare - scrive l'on. Daniele Galli - che  l’Ospedale Nuovo  di Novara avrebbe già potuto essere una realtà tangibile e realizzata con il sistema del project financing, se la giunta Bresso non l’avesse rivisto, ritardato, stoppato, a procedura già pressoché conclusa. Ora, abbandonato il project financing - chissà  poi perché -  è ritornato il vecchio sistema tradizionale del totale finanziamento pubblico, in un momento di massimo stress per le finanze di tutto lo Stato,  e si appende la sorte del nuovo e quanto mai necessario ospedale di Novara a parte del finanziamento nazionale di cui all’articolo 20, che prevede  il riparto di 377 milioni di euro destinati al Piemonte, di cui si sa che le sole Molinette – operazione da oltre 1 miliardo – ben poco ci lascerebbero. Viste le grandi occasioni perse negli scorsi anni - 12 anni sono passati dal mio primo ordine del giorno in Regione a favore della realizzazione di un nuovo Ospedale novarese -  se si lo  vuole davvero realizzare, e non soltanto cambiare di nome al progetto – da Ospedale a Città della salute - bisogna uscire dagli schemi consueti in cui si stanno muovendo ora le amministrazioni di vario grado e livello, e bisogna anche smettere di aspettare la manna dal cielo sotto forma di arrivo dei fondi dello Stato e neppure  vincolarsi solo e soltanto a quelli per procedere nella realizzazione dell’opera. L’utile derivante dall’ alienazione del patrimonio dell’Ospedale Maggiore, unito al risparmio che darebbe luogo  il non dover procedere alle costanti esigenze di adeguamento del nosocomio esistente, anche ai sensi della L. 626, in quanto struttura tutt’altro che adatta allo scopo, sono di per se già la metà dell’opera. Se tanto gli enti locali che il presidente novarese della Regione Cota ci credono, a partire dal 2013 l’ente regione può emettere Buoni Ordinari Regionali, stante il suo livello di indebitamento,  allo specifico scopo di sovvenzionare la copertura della necessaria parte  finanziaria. Starà poi ai Piemontesi, ai Novaresi, ai possibili  mecenati sottoscrivere detti prestiti, ed alle capacità regionali renderli investimento appetibile; nei tempi in cui si stava peggio tantissime opere pubbliche sono state realizzate con le sottoscrizioni volontarie dei fruitori delle stesse. E se l’operazione andasse a gonfie vele, Cota potrebbe   introdurre lo spread tra BOT e BOR, eclissando dai giornali economici gli odiati Bond tedeschi…".