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Diana (Pd) risponde alle considerazioni di Pedrazzoli (Udc)

Biagio Diana

Novara - "Approfitto di queste calde giornate e, allontanandomi un po’, dai temi di grande rilevanza politica di cui si dibatte in queste settimane su molti giornali - scrive Biagio Diana, coordinatore del Pd di Novara città - rispondo al collega Pedrazzoli a proposito delle dichiarazioni fornite sull’opportunità o meno di concedere contributi economici alle Società sportive dilettantistiche del nostro territorio. Secondo il segretario provinciale dell’ Udc è necessario cessare questa elargizione per impegnare le poche risorse a disposizione dell’Ente Locale per far fronte a esigenze prioritariamente più necessarie - emergenza abitativa, nuove e vecchie povertà, aiuti allo stato sociale - vista la politica dei tagli da parte di Stato e Regioni. Chiunque si trovi a discutere di questioni così importanti, credo, non può che condividere in termini generali tale posizione. Io stesso e la mia formazione politica, abbiamo assunto con priorità scelte che tenessero in considerazione prima di tutto tali disagi. Mi trovo invece in disaccordo con Pedrazzoli, quando leggo tra le righe delle sue dichiarazioni, una sorta di contrapposizione tra la funzione che l’Ente Comune deve svolgere in tema di promozione delle attività sportive dilettantistiche e il ruolo delle associazioni sportive che sono il naturale motore di attività che promuovono una importantissima sfera culturale come lo sport e i valori che rappresenta e insegna; soprattutto quelle attività minori rivolte a ragazze e ragazzi che altrimenti non avrebbero altri mezzi per socializzare positivamente e  la speranza di emergere nel mondo dello sport. La proposta venuta fuori  in questi mesi, mi sembra di capire, è orientata su una rivisitazione dei meccanismi di assegnazione, gestione di risorse materiali e rappresentanze del mondo sportivo novarese e non solo. Tenendo in scarsa considerazione, a mio personale parere, storie e uomini che tantissimo hanno fatto per mantenere in piedi un movimento quasi totalmente basato su lavoro volontario e sacrifici non di poco conto. Appassionato e ammirevole di tantissimi bravi concittadini. Senza negare per questo contraddizioni e incoerenze denunciate e denunciabili ma in percentuale assai bassa e riferite a pratiche sportive più conosciute e “ricche”. Rimango ancora convinto,  per tantissimi anni ho praticato e lavorato nello sport, che queste persone: i volontari sui campi e palestre di quartiere, vantano e meritano crediti morali da parte di tutti noi e riconoscerli significa, prima di tutto, aiutarli con provvedimenti percorribili fatti propri dall’Ente Comune, nei modi e nei tempi giusti. Sulle maglie di tanti giovani, sconosciuti alle grandi platee, la scritta Novara ha inorgoglito spessissimo i propri cittadini, anche se i titoli vinti non appartenevano a specialità roboanti e da grande schermo ma  bisognose anche loro, come le altre, di grandi sacrifici per ottenere i risultati sperati. Ricordo ancora una frase del compianto Presidente del C.O.N.I. provinciale Guglielmo Radice “ siamo una grande città per i piccoli sport” e io aggiungo “ di grandi uomini che hanno portato sui campi e palestre migliaia di ragazzi che altrimenti si sarebbero persi”. Teniamo presente tutto questo allora, la funzione sociale che ha e mettiamo in cima a tutte le nostre proposte e osservazioni la sua importanza. Se oggi il tema dello sport ci sembra sceso in classifica rispetto ad altri di straordinaria emergenza, non dobbiamo dimenticare il vitale apporto delle Amministrazioni locali anche come azione per attrarre benefattori e partecipazione economica da parte dei privati. Non credo che altro possa servire".