Share |

Dopo Quadrante, Lombardia e Svizzera, la Giunta provinciale si scorda del Novarese

Novara - Il “motore di crescita” resta senza benzina e Sozzani cambia le targhe come Diabolik. In principio fu il Grande Piemonte Orientale di Novara, Vercelli, Biella e Verbania; poi il Piccolo Piemonte Orientale di Novara e Verbania; infine l’Insubria, con Varese capoluogo. Manca solo quella di Clerville, poi Sozzani avrà collezionato più targhe del celeberrimo fumetto ideato dalle sorelle Giussani. Dopo il fallimento del Quadrante, così fortemente auspicato dal Presidente della Provincia, il de profundis sul riordino degli Enti locali, chiude le porte anche all’ultima boutade geopolitica: abbandonare il Piemonte per formare la grande Provincia dell’Insubria. Almeno per ora, perché se le nuove Province rappresentano una delle tante sfide che attendono il prossimo Governo, l’ipotesi di unificare in una sola area sovra regionale i territori di Varese, Novara, Verbano Cusio Ossola, Lecco e Como, fino allo svizzero Canton Ticino, resta sulla carta.

Il modello di riferimento auspicato da Maroni poggia sull’autonomia delle Province di Trento e Bolzano, rivendicata in salsa lombardo-piemontese per tutelare quei territori a rischio accorpamento, in base al temuto decreto 188. Un modello sposato pienamente dall’assessore regionale del Carroccio Massimo Giordano, ma non condiviso in toto all’interno della stessa Lega (tiepida l’accoglienza del Governatore Roberto Cota, che preferirebbe per il Piemonte “un’autonomia regionale” simile a quella della Catalogna); così come nel Pdl, dove le posizioni sono, per usare un eufemismo, in continua evoluzione.

E Novara? La sua tipicità, le sue tradizioni? Le sue “eccellenze”? Di questo passo, lo slogan del Presidente, “Novara Oltre”, sembra quasi un invito a mettere alla porta il patrimonio identitario del nostro territorio.

«Chiediamo al Presidente e alla sua Giunta di rassegnarsi a pensare al Novarese fino al termine della legislatura e di chiarire la propria posizione riguardo al fantomatico ingresso in Lombardia - afferma il capogruppo del Pd in Consiglio provinciale,Valeria Gallio, peggio, ad una nuova Regio Insubrica dai contorni tutti da definire. Perseguire in questa strada, dall’iter tanto incerto quanto discutibile, rappresenta un’ammissione di fallimento delle politiche amministrative e di sviluppo economico promosse della Regione Piemonte a guida Cota, oltre che dalla stessa Provincia di Novara, a suo tempo proposta come “motore di crescita”».

Sozzani si era lasciato scappare esternazioni molto decise, vicine alla posizione leghista, tra cui la famosa “unificazione” con Varese capoluogo baricentrico. Posizione poi stemperata a favore di una più conciliante sinergia economica tra territori affini, legati da temi quali trasporti, Expo e Malpensa. Ancora una volta, però, il nostro Presidente si è trovato col cerino in mano e, come per le sue velleità politiche, dopo l’annunciato intervento del Parlamento per annullare l’abolizione delle Giunte provinciali prima della scadenza dei mandati, ha dovuto rimettere nella scatola il gioco del Risiko.

«Il riordino degli Enti locali viene preso a pretesto per sollevare uno sterile polverone politico – prosegue la consigliera democratica, Milù Allegra – che possa coprire le numerose topiche di questa Amministrazione. E’ necessario che la Provincia assuma una posizione netta, evitando il proliferare di iniziative estemporanee, come il più volte citato referendum di annessione alla Lombardia, che strizza l’occhio alle mai sopite mire secessioniste di stampo leghista.  La propaganda  elettorale non può in alcun modo essere anteposta ai doveri istituzionali; a maggior ragione a fronte delle tante incertezze economiche, occupazionali e sociali che incombono su Novara e provincia per il 2013».