Share |

E il governatore Cota firma e fa firmare il 'Patto coi piemontesi'

Novara - Appuntamento nella sede della Lega Nord a Novara, in viale Dante, nel freddo pomeriggio di sabato 9 febbraio per numerosi militanti del Carroccio, che si sono incontrati per un rito tutt'altro che scontato: la firma in calce dei candidati a Camera e Senato ad un documento nel quale promettono che - se eletti in Parlamento a Roma - faranno di tutto per evitare che il patto di stabilità venga esteso anche ai Comuni con meno di 5.000 abitanti (come invece previsto dal Governo).

Commenta Luca Bona, segretario provinciale della Lega: "I candidati della provincia di Novara della Lega Nord hanno sottoscritto un patto con i sindaci dei piccoli Comuni alle prese con le enormi difficoltà che derivano dai tagli del Governo Monti, che si sommano agli effetti provocati dall’estensione del “patto di stabilità” ai Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Presente alla sottoscrizione del patto (allegato alla presente), che sarà inviato per conoscenza a tutti i sindaci della provincia, il presidente della Regione Piemonte on. Roberto Cota e la parlamentare uscente On. Maria Piera Pastore con tutti gli altri candidati. Roberto Cota ha sottolineato che solo la Lega Nord sta prestando attenzione alle necessità degli Enti Locali, completamente dimenticati dalle altre forze politiche e addirittura osteggiati dal Governo Monti. Con la firma del documento la Lega vuole dimostrare con i fatti e non solo con le parole la vicinanza ai Comuni che rappresentano le realtà più vicine alla nostra gente".

In precedenza proprio l'on. Maria Piera Pastore aveva dichiarato: "Con l'arrivo di Monti c'è stato non un taglio, ma un autentico blocco dei trasferimenti di fondi dallo Stato agli enti locali. Abbiamo cercato sia in sede di Commissione che in Aula di far valere le nostre ragioni, ma sono sempre state rigettate dal Governo. I Comuni per erogare servizi devono avere risorse, che oggi sono sempre di meno e più vincolate. In più occasioni abbiamo chiesto a Monti di non fermare il federalismo, ma invano. Questo percorso intrapreso dal Governo uscente premia i Comuni non virtuosi e penalizza quella gran parte di piccoli municipi che vanno avanti tra mille sacrifici. Mi sembra che l'obiettivo sia quello di far fallire gli enti locali, in modo che si ha una scusa per dire che non servono a nulla e tagliarli. Ma in questo modo fallisce anche il sistema assistenziale".

La testimonianza delle difficoltà dei primi cittadini di piccoli Comuni, ora assillati dal rispetto del patto di stabilità è stata confermata dal sindaco di Grignasco, Roberto Beatrice , e dalla collega di Nebbiuno Elis Piaterra.

Infine la parola al governatore Roberto Cota: "Con Monti è impossibile la vita per tutti gli enti locali, dalle Regioni che sono strangolate dal taglio dei fondi ai Comuni, tanto i piccoli quanto quelli più grossi. A loro è reso impossibile amministrare; noi chiediamo che non ci sia più il patto di stabilità per i Comuni sotto i 5.000 abitanti e che si faccia luce sul vero imbroglio di quest'anno che è l'Imu: è falso che va ai Municipi, visto che rimane solo il 50% dell'aliquota sulle seconde case; il resto lo prende in toto lo Stato! Noi abbiamo regionalizzato il patto di stabilità e siamo venuti incontro alle esigenze di 124 amministrazioni locali in difficoltà col patto di stabilità. Noi proponiamo una minore tassazione sui giovani e sulle aziende che investono e assumono; gli altri, in particolare il Pd, puntano su un inasprimento della leva fiscale già oggi impossibile da sopportare. Con Monti tutti gli indicatori sono stati negativi: abbiamo massimo rispetto per i professori, ma è giunta l'ora di dire chiaramente che hanno fallito la loro missione e il loro compito".

Gianmaria Balboni