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Ex centro sociale: il punto di vista di Azione

Novara - Riceviamo e pubblichiamo dalla sezione novarese di Azione: "È di pochi giorni fa la notizia del passaggio in consiglio comunale dell’accordo tra l’Università del Piemonte Orientale, l’EDISU (Ente regionale per il diritto allo studio) e il Comune di Novara per la riqualificazione del vecchio centro sociale. Siamo contenti! Ma è probabile che in molti abbiano dimenticato la storia di questa operazione che si va ad inserire nella tendenza ormai consolidata dell’amministrazione cittadina a fare annunci, senza poi concludere un progetto nei tempi e nei modi preventivati. Il progetto di riqualificare l’ex centro sociale era già citato nel DUP di inizio mandato del 2016, poi è stato oggetto nel corso degli anni di svariate dichiarazioni del sindaco Canelli su gare, intenzioni e proposte. Come dimenticare, appunto, le sue dichiarazioni nella campagna elettorale dello scorso anno che dava per fatto l’accordo con un importante operatore disponibile a riqualificare la zona; nello specifico a costruire un nuovo aggregato commerciale (in primis un altro supermercato!!!)? Si arriva adesso ad un finale, si spera vista l’attesa, nemmeno tanto innovativo ma sicuramente più funzionale. Azione tiene a premettere che è assolutamente favorevole al progetto e all’intervento di soggetti terzi, come l’Università e Edisu. Quest’ultimi attraverso una proposta concreta e con la capacità di attrarre e utilizzare fondi pubblici, possono seriamente avviare e riqualificare un luogo importante della nostra città che ormai da più di 10 anni è abbandonato a se stesso. Speriamo solo che l’evidente inconsistenza di questa amministrazione non ne rallenti il definitivo percorso di riconversione. L’UPO è tra le poche università italiane di medie dimensioni in crescita (+8% di immatricolazioni nell’anno accademico 2021/2022) ed è un patrimonio inestimabile per questa città, una risorsa che potrebbe essere trainante e valorizzante per tutti i settori. La forte presenza di studenti sarebbe non solo fonte di introiti per gli esercizi commerciali, ma anche un modello virtuoso rispetto alla micro criminalità e la mala movida. Una città viva e vivace è anche una città più sicura. Questo patrimonio però sembra non interessare a chi governa pro tempore Novara. Rispetto ad altre realtà cittadine simili, la nostra si trova completamente sfornita di una visione politica di integrazione con un progetto universitario organico e costruttivo. Aule studio comunali? Per ora unicamente la biblioteca Carlo Negroni, insufficiente per posti e orari. E’ solo un esempio di interventi di facile fattibilità sui quali intervenire ma che avrebbero un impatto effettivo.  Questo purtroppo è un dato politico, non solo verso i nostri giovani ma anche verso l’attrattività che guadagnerebbe la nostra città. Citano una frase detta dal senatore di Azione Matteo Richetti, Novara deve diventare una “Città Universitaria” e non essere una città con una sede universitaria".