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FRATELLI D'ITALIA: RISPETTARE GLI IMPEGNI INTERNAZIONALI PER L'AEREO F-35

Novara - “Fratelli d'Italia ha oggi presentato alla Camera una mozione in cui si impegna il Governo a rispettare gli impegni internazionali per la realizzazione dell'aereo militare Joint Strike Fighter F-35, in modo da tutelare sia l'impegno finanziario sin qui sostenuto, sia l'aumento della produzione industriale nazionale ad esso connesso e i conseguenti effetti sui livelli occupazionali. FdI impegna inoltre il Governo a proseguire nella valutazione delle modalità di attuazione del programma, nonché nella scelta degli investimenti che si ritiene debbano essere realizzati, nel breve e nel medio periodo, per assicurare una più efficiente integrazione dello strumento militare italiano nel sistema di difesa euro-atlantica. Il programma dell'aereo Joint Strike Fighter è frutto di una cooperazione internazionale tra Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca. L'Italia ha aderito al programma già dalla fine del 1998, quando con il Governo D'Alema è stato firmato il Memorandum of agreement per la fase concettuale dimostrativa, con un primo investimento di 10 miliardi di dollari.

Il programma Joint Strike Fighter offre all'industria italiana un ritorno tecnologico e occupazionale di significativo valore: dal punto di vista industriale, l'F35 vede protagoniste una sessantinale maggiori aziende del settore aeronautica (Alenia aeronautica e Avio, ad esempio) e sosterrà la produzione dell'industria aeronautica italiana per i prossimi anni, mentre l'indotto include sia grandi aziende, sia piccole e medie imprese in numerose regioni. Sotto il profilo occupazionale, oltre alle centinaia di ingegneri coinvolti nelle fasi di studio, progettazione e realizzazione del velivolo, un importante ritorno è legato alla Final assembly and check out di Cameri (Novara), che costituirà un polo produttivo per Novara e per il Piemonte e darà occupazione a millecinquecento persone direttamente e a circa diecimila con l'indotto. Si prevede che l'attività produttiva inizi nel 2016 per proseguire per almeno 40 anni. L'eventuale abbandono del programma Joint Strike Fighter comporterebbe delle conseguenze gravissime, sia sotto il profilo dell'ammodernamento dei nostri strumenti militari, sia in termini di danni economici, visto che, come già ricordato, l'Italia ha aderito al programma un quindicennio fa e ha già investito risorse ingenti nella sua attuazione, sia, infine, con riferimento ai citati benefici per le aziende italiane in termini industriali e occupazionali”.

E' quanto ha dichiarato alla Camera Gaetano Nastri, deputato di Fratelli d'Italia, illustrando la mozione di FdI sulla realizzazione del programma Joint Strike Fighter.