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Il testo del discorso del sindaco Ballarè durante il convegno Ocse col ministro Profumo

Il sindaco di Novara, Andrea Ballarè

Novara - Giornata importante a Novara, dove la mattina di lunedì 25 giugno è arrivato il ministro Profumo per un incontro promosso da Università e Regione. Questo il testo del discorso tenuto dal sindaco di Novara, Andrea Ballarè: "Cari ospiti dell’OCSE, carissimo Ministro, caro Assessore, autorità, è con grande piacere che come Sindaco di Novara vi do il benvenuto a questo importante incontro sulle politiche di innovazione per lo sviluppo delle regioni d’Europa. Essere innovativi vuol dire essere più competitivi, ma significa anche avere una chiara idea di futuro, lavorare a partire dalle radici profonde di un territorio e della società che lo abita, essere consapevoli dei talenti che si possono coinvolgere, delle imprese che possono scegliere le nostre idee, i nostri progetti. Essere innovativi significa oggi, come bene indicato nel report dell’OCSE che fa da sfondo a questa giornata di lavori, mettere al centro l’impresa privata costruendo un contesto favorevole, fatto di infrastrutture, di qualità urbana, di cultura diffusa, di strategia di medio periodo, in cui le imprese si ritrovano e lavorano sicure che i tempi e le azioni promesse dagli enti pubblici sono certe e non incerte. Tutto ciò mi fa dire che queste indicazioni di massima noi innanzitutto le stiamo usando per migliorare la competitività della nostra città; accelerando un processo di qualificazione del tessuto urbano avviato già dall’Assessore Giordano quand’era Sindaco, stiamo condividendo con tutti gli stakeholders locali una “vision” che intende fare di Novara l’hub del Nord Ovest, una vasta macroregione che si estende da Torino a Milano, da Zurigo a Genova, e che se sommasse le potenzialità e le forme di innovazione, la capacità brevettuale, il numero di università, i centri di ricerca, ma anche i musei e l’offerta culturale sarebbe ai vertici di una ideale classifica delle regioni europee. A questa macroregione Novara offre già due pilastri: un centro di intescambio logistico eccellente e tuttavia ancora da potenziare, e una polarità di ricerca e impresa dedicata alla chimica sostenibile unica in Europa e forse nel mondo. Nelle prossimo settimane, caro Ministro, sicuramente parteciperemo al bando Smart Cities (che Lei sta per lanciare nei prossimi giorni) proprio candidando il nostro territorio a sviluppare queste eccellenze, consci che la crescita passa solo attraverso le sfide dell’innovazione; ma oltre a competere direttamente con le nostre imprese, anche con le piccole e medie imprese della conoscenza a cui fa riferimento il report OCSE di cui si parlerà oggi, noi vogliano anche essere un nuovo esempio per il coinvolgimento della cittadinanza, a partire dalle scuole e da alcuni quartieri emblematici. A non molti minuti di qui, infatti, si estende Sant’Agabio, uno dei quartieri industriali storici della nostra città, un luogo dove è nata la chimica italiana ed europea grazie agli studi di Donegani, una area dove abbiamo una percentuale straordinaria di nuovi italiani, capaci di perfomance ottime nelle scuole primarie e secondarie. Ecco, quel quartiere noi vogliamo che diventi, per fare un esempio, come il quartiere @22 a Barcellona, il quartiere che è il cuore della crescita della regione Catalunya in termini di scambi di brevetti biotech, ma anche un quartiere nuovo in termini di qualità urbana e di relazioni sociali, un luogo dove fin a partire dalle scuole elementari sia chiaro l’apporto che si potrà dare alla città in termini di crescita economica utilizzando le più avanzate tecnologie per l’apprendimento. E’ qualcosa che nei paesi scandinavi si fa da un decennio e che noi vorremmo importare e applicare tra i primi in Italia. Ecco perché per noi, caro Ministro, una Smart City è innanzitutto una Smart Community, un luogo dove formazione, cultura e impresa procedono di pari passo. Un luogo in cui ragazzi e famiglie, imprenditori e talenti provenienti da tutto il mondo capiscono di far parte della stessomilieu socio economico e reciprocamente lo reggono e lo rilanciano. Per far ciò abbiamo bisogno di un forte apporto anche delle altre istituzioni. In primis la nostra università, e ringrazio qui in particolare il Professor Emanuel, che come presidente dell’incubatore sta facendo un lavoro eccellente. La nostra università è certamente uno dei motori dello sviluppo; insieme dobbiamo lavorare a far sentire gli studenti non solo talenti da far maturare, ma cittadini che fanno del loro territorio un’area test prioritaria nelle loro ricerche. Negli scorso mesi, proprio per lanciare il progetto Novara ++ Novara hub del Nord Ovest, abbiamo dialogato con oltre 500 persone divise in cinque gruppi di lavoro. In tutti i gruppi l’interazione tra università territorio e impresa è parsa centrale per lo sviluppo. Ora si tratta di osservare i migliori esempi europei e internazionali e farli nostri. Ecco perché assisterò a questa giornata con molto interesse: perché vorrei apprendere con chiarezza quali politiche nazionali e regionali possiamo supportare con l’azione concreta e il punto di vista dei cittadini di Novara, oggi impegnati a progettare tutto insieme un futuro di crescita e sviluppo necessariamente basato su una società della conoscenza che noi intendiamo declinare in maniera chiara e rapida, facendo del polo delle competenze presenti a Novara uno strumento di sviluppo per tutto il sistema paese e il sistema Europa, nell’ambito della regione Piemonte e della macroregione Nord Ovest. Grazie ancora per essere qui, buona giornata e buon lavoro".