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Intervento del commissario Mario Minola dopo il consiglio comunale di Novara

Mario Minola, commissario dell'Ospedale "Maggiore della Carità" di Novara

Novara - "Siamo venuti a conoscenza - scrive il dottor Mario Minola, commissario dell'Ospedale "Maggiore della Carità" - attraverso le cronache giornalistiche, del dibattito tenutosi nel consiglio comunale di Novara di lunedì su un tema che tocca direttamente il “Maggiore”, ovvero quello dei “reparti doppione” come sono stati definiti. Con queste note, vogliamo dare il nostro contributo alla discussione. La riforma sanitaria in itinere definisce come “hub” il ruolo dell’ospedale di Novara, il che presuppone che il “Maggiore” sappia offrire la massima qualità e sappia rispondere a tutte le esigenze dei cittadini. In quest’ottica, abbiamo così provveduto a razionalizzare l’organizzazione dell’azienda, andando a “specializzare” una parte dei “reparti doppione”. Così, una struttura complessa di chirurgia generale è stata riconvertita in due strutture semplici a valenza dipartimentale, una di chirurgia generale e d’urgenza e l’altra in chirurgia senologica. Una razionalizzazione tanto più necessaria se si tiene conto che nella sola provincia di Novara sono presenti ben sei strutture accreditate di chirurgia generale. Riconvertendone una delle nostre, abbiamo dato una risposta specialistica e diversificata alle esigenze della popolazione sia per la chirurgia senologica, unica nell’ambito della AFS2, sia per quanto attiene alla chirurgia d’urgenza. Lo stesso dicasi per quel che riguarda le due strutture complesse di ostetricia e ginecologia: si provvederà a riconvertire quella a direzione ospedaliera focalizzandone l’attività sui problemi connessi alla Procreazione medicalmente assistita, garantendo così una risposta qualitativa ai fabbisogni emergenti del quadrante del Piemonte Nord Orientale, fabbisogni che, sino a oggi, trovavano principalmente risposta al di fuori dei confini regionali.  Nessun intervento è invece previsto per quanto attiene i rimanenti “reparti doppi”, ovvero medicina e cardiologia, che al loro interno presentano già delle differenti caratterizzazioni delle loro attività la cui interazione rappresenta una risposta sinergica ai fabbisogni della popolazione".