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L’Italia della corruzione secondo il blogger Domenico Ascone

Il blogger novarese Domenico Ascone

Novara - "E’ ormai da parecchi giorni - ci scrive il giovane blogger novarese, Domenico Ascone - che guardando il telegiornale o aprendo un quotidiano si possono ascoltare o leggere notizie che riprendono politici implicati in strani casi di corruzione e utilizzo del potere che gli è stato conferito per un loro interesse personale. Da Nord a Sud l’abitudine alla mazzetta sembra trovare tutti d’accordo. Casi di piccola corruzione che coinvolgono il cittadino comune a fianco a scandali di livello nazionale, che coinvolgono aziende come Finmeccanica. Inchieste su tangenti con al centro noti politici di destra e di sinistra. Case regalate, cene di lusso, vacanze in isole sperdute questi e molti altri omaggi sono abituati molti dei politici nostrani. Naturalmente non è mia volontà generalizzare, ma oggigiorno è davvero difficile distinguere la politica seria, quella svolta per gli interessi della comunità, piuttosto che la politica composta da intrecci che culminano con il solo arricchimento di personaggi di spicco e fiumi di denaro che passano di mano in mano per entrare poi nel conto corrente del politico o del suo partito attraverso l’uso improprio di fondazioni e associazioni pseudo - culturali. Dalle Alpi alla Sicilia abitudini simili. Eppure, in mezzo allo Stivale, il disegno di legge anticorruzione continua a rimanere bloccato in Parlamento. La corruzione ci costa ogni anno miliardi e miliardi di euro, soldi nostri che dovrebbero essere destinati per migliorare il nostro tenore di vita, sviluppando lavoro e aumentando l’erogazione di risorse per i meno abbienti. Invece? Servono solo per aumentare il potere e il portafoglio di taluni personaggi che intorno alla politica hanno costruito un’intera carriera. Battaglia davvero difficile in un Paese dove le bustarelle sono ormai una consuetudine. Chissà se il “governo dei professori” guidato da un’economista liberale come Mario Monti riuscirà a incidere su questo aspetto approvando una legge che collochi trasparenza ed etica tra la politica e il cittadino. Intanto i ladri nelle istituzioni hanno mano libera in tutto: dall’ambiente, opere pubbliche e edilizia fino ai traffici illeciti che hanno scritto non una sola pagina della storia italiana, ma interi capitoli. Tutto questo porta al disprezzo della politica. La lunga ondata antipolitica che viene alimentata ogni giorno da scandali e debolezze del sistema dei partiti, non può però occultare il fatto che l’Italia è un Paese con un forte senso civico e voglia di fare. Se dilaga l’antipolitica è colpa, esclusivamente, della politica cinica che privilegia gli affari all’interesse generale. La politica deve tornare ad essere il motore della società. Le persone che hanno voglia di impegnarsi attivamente per il bene comune devono porsi delle domande a riguardo e con le risposte determinare un mutamento a questo modo di agire e di fare politica. E’ ora di tornare ad avere la schiena dritta evitando di cadere nella tentazione della corruzione. In ogni nostra azione possiamo imprimere un cambiamento. Non accettare certi meccanismi, denunciare il malaffare e non mischiarsi ai corrotti sono i primi passi per una trasformazione positiva della nostra società".