Share |

La parola a Binatti: Ecco cosa succede nel Pdl novarese

Federico Binatti

Novara - Intervista potremmo dire esclusiva direttamente nella redazione di Freenovara al coordinatore vicario del Pdl novarese, Federico Binatti (30 anni il prossimo 13 febbraio), per capire che cosa è avvenuto, cosa sta succedendo e cosa accadrà al partito dell'ex premier Silvio Berlusconi all'ombra della cupola di San Gaudenzio. "Cominciamo con il discorso del coordinamento locale del Pdl: durante la segreteria regionale che si è tenuta lo scorso 7 gennaio - spiega Binatti - il coordinatore regionale, sen. Enzo Ghigo, ha avuto ad interim l'incarico di coordinamento provinciale del Pdl. Di fatto non è un commissariamento. Per espletare questo ruolo si avvarrà della collaborazione del sottoscritto in qualità di vice coordinatore vicario del Pdl e di Diego Sozzani, visto che è il presidente della Provincia, la più alta carica istituzionale a livello locale. C'è stato di seguito un primo direttivo provinciale che ha deciso di organizzare gli stati generali del Pdl novarese ad Oleggio nel pomeriggio di sabato 12 gennaio al Teatro Civico. L'obiettivo di questa riunione è quella di verificare la conferma/adesione  sia dei membri del coordinamento provinciale che degli amministratori locali. Il coordinamento provinciale non è quindi decaduto in alcun modo. Ad oggi le defezioni dovrebbero essere 6, compresi i due parlamentari, che hanno aderito a Fratelli d'Italia. Questo significa che il partito a livello novarese c'è e continua a svolgere le sue funzioni. Il totale dei componenti del direttivo provinciale Pdl è infatti di circa una quarantina di persone: chi è andato via è quindi solo una minima percentuale".

Ma cosa succederà di preciso sabato? "Vogliamo su tutto dimostrare la compattezza del partito e proporre dei contenuti; Berlusconi a livello di campagna elettorale nazionale sta facendo senza dubbio un gran lavoro; ma sta ora a noi a livello regionale, provinciale e locale declinare quei valori nei confronti degli elettori. Le priorità su cui il Pdl deve gestire gli aspetti comunicativi devono per forza riguardare: il lavoro (ottima la proposta di detassare le imprese che assumono), le iniziative per fronteggiare la disoccupazione giovanile che ha assunto percentuali elevatissime mai viste prima nel nostro Paese, il sociale (tutela delle fasce più bisognose e deboli) e la sicurezza sul territorio. Il nostro competitor naturale è certamente il Pd e la coalizione di sinistra guidata da Bersani; allo stesso tempo dobbiamo essere molto rigidi e ferrei nell'affermare che in  termini elettorali il nostro avversario sarà la coalizione formata da Monti-Fini-Casini. Dare infatti un voto a loro vuol dire regalare una stampella alla sinistra. Dobbiamo essere chiari su questo punti: non possiamo permetterci come successo nel passato che alcuni dirigenti strizzino l'occhio ad un mondo che nell'ultimo anno ha punito e tartassato il ceto moderato, la classe media, con provvedimenti soprattutto in ambito economico, che hanno provocato una crisi senza precedenti. Personalmente - confessa Binatti - sono sempre stato contro il Governo Monti; sono ora felice che la mia posizione che una volta era minoritaria all'interno del partito sia oggi invece quella della stra-grande maggioranza del Pdl ed è diventata la posizione ufficiale assunta dal presidente Berlusconi e dal segretario politico Alfano".

Parliamo ora di candidature. "Il coordinamento provinciale prima di entrare sui nomi dovrà valutare i criteri di selezione. Mia proposta è questa: in base a principi meritocratici (persone perbene, capaci e sulle quali non ci siano né dubbi e nemmeno sospetti), con riferimento al territorio e che abbiano dimostrato nel passato recente di avere un buon seguito elettorale. I nomi saranno proposti al senatore Ghigo e alla segreteria regionale e come previsto dal nostro statuto spetterà  all'ufficio nazionale di presidenza la scelta dei nominativi. Siamo in un periodo molto complicato e quindi diventa davvero difficile, direi arduo, 'pescare' candidati. Io penso che sarebbe meglio 'prendere' spunto da chi è già nel nostro partito, piuttosto che dalla società civile. Dobbiamo affidarci a persone che lo fanno come impegno civile, con la massima grinta, volontà e passione. Devono essere candidati che non abbiano in passato strizzato l'occhio ad altri movimenti o gruppi. E' una questione di serietà che ci permetterà  di andare dall'elettorato a testa alta, guardandolo dritto negli occhi, per fargli capire che è proprio in un momento duro come l'attuale che si deve votare Pdl e non scegliere invece una sinistra, che continua ad essere appiattita sulle posizioni di Vendola e della Cgil".

Gianmaria Balboni