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Lanzo (Lega): I social network facciano la loro parte!

"Indispensabile inserire personale formato che intervenga alle segnalazioni immediatamente"
Riccardo Lanzo

Novara - Nella Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, il 7 febbraio, in del Consiglio Regionale, il consigliere Riccardo Lanzo (Lega Salvini Piemonte) ha lanciato l'appello affinché i social network facciano la loro parte: indispensabile inserire personale formato che intervenga alle segnalazioni immediatamente. "L’attenzione nei confronti di bullismo e cyberbullismo deve sempre rimanere altissima, le istituzioni tutte devono fronteggiare un fenomeno in continua crescita soprattutto tra i giovanissimi. Ricatti sul web, umiliazioni e messe alla gogna dei nostri giovani tramite la pubblicazione di video e foto denigratori e relativi commenti volgari spingono talvolta i nostri ragazzi a ragazze, persi nello sconforto, a compiere gesti estremi. Le forze di polizia e le autorità giudiziarie fanno davvero il massimo per poter contrastare il fenomeno con gli strumenti a disposizione, anche nella grande difficoltà di individuare i soggetti autori di molestie e prevaricazioni sui social. Ecco perché si rivela assolutamente necessaria la collaborazione fattiva delle piattaforme social. Le stesse dovrebbero avere un ruolo decisivo nell’intervento di blocco ed espulsione dei soggetti che violano regole di comportamento e leggi. Purtroppo talvolta l’esperienza ci ha dimostrato che i filtri automatici che verificano commenti, foto e video, non si rivelano efficaci, facendo perdurare la presenza di pubblicazioni altamente diffamatorie e lesive del decoro di altri utenti. Che i social quindi si adoperino a controlli concreti ed efficaci, effettuati non in maniera automatica tramite filtri ma con personale formato a bloccare immediatamente qualsiasi forma di bullismo in rete. Altra soluzione davvero efficace sarebbe l’obbligo di iscrizione alle piattaforme social tramite un sistema che certifichi l’utente e lo individui tramite documento di riconoscimento. In questo modo nessuno si potrebbe celare sotto falso nome e l’individuazione di chi commette gesti violenti e lesivi della dignità sarebbe semplice e immediata.  Una proposta del genere non è per nulla in contrasto con la libera determinazione ed espressione del pensiero sui social, in considerazione del fatto che il dissenso o il diritto di critica, sia online sia offline, è garantito in tutte le sue forme".