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L'assessore regionale (ed ex sindaco di Novara) Massimo Giordano sul destino del Banco Popolare (e della BpN)

L'assessore regionale Massimo Giordano

Novara - Importante e qualificata dichiarazione sulle vicende che sta vivendo il Banco Popolare e il destino della BpN. "L'accordo con Verona - scrive l'assessore regionale Massimo Giordano, ex sindaco di Novara nelle ultime due legislature - nacque sulla base di un patto federativo fra banche e territori. Ma oggi la grande banca federata non esiste più, esiste solo il Banco Popolare. Da qui la necessità che almeno le funzioni del banco siano ridistribuite sui territori. Il presidente Fratta Pasini era uno dei garanti dell'accordo insieme a chi aveva sostenuto quel progetto, tra cui il sottoscritto e altri rappresentanti istituzionali dei diversi territori. Se i patti iniziali vengono stracciati credo sia opportuno che  ognuno tragga le conseguenze del caso. La banca federata ed il modello organizzativo che avevamo concordato avrebbe riconosciuto molto di più alla città di Novara. Oggi la tanto vantata vicinanza al territorio che viene sbandierata  è in realtà più dovuta agli uomini di grande valore che vi lavorano, come De Angelis, Mauro, Comoli, Ravanelli e Zanetta, che hanno ruoli strategici in entrambe le realtà. Ma la preoccupazione è che una volta via loro, questa “attenzione” venga meno e che dunque ancora una volta i novaresi si  ritrovino con un pugno di mosche in mano. Il fatto che a Novara sia stato mantenuto l'ufficio legale ed il corporate non e' certo sufficiente a garantire il radicamento necessario perché la Banca torni a svolgere un ruolo attivo per l'economia del nostro territorio. La crisi non fa che acuire questa necessità: quello che infatti conta per le aziende, in particolare in momenti come questo, è l'oggettiva vicinanza dell'istituto di credito ai bisogni del territorio, che può realizzarsi se la banca è fortemente radicata e il modello federale, così come individuato al momento dell'accordo, dava maggiori garanzie. Altre banche hanno mantenuto questa impostazione senza trincerarsi dietro esigenze di razionalizzazione. Se il modello federale ha un  costo si tratta di un costo che si può sostenere perché compensato dai benefici di un maggior radicamento. Tutto ciò senza dimenticare che le funzioni di una banca sono un'oggettiva ricchezza e dunque a Novara debbono essere rafforzate".