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L'on. Daniele Galli (Fli) e il "caso" del Centro Sperimentale Cinema

L'on. Daniele Galli (Fli)

Novara - "Il Centro Sperimentale Cinema - si legge ion una nota inviata dall'ufficio di segreteria dell'on. Daniele Galli (Fli) sotto i riflettori, ma non sono propriamente quelli di un set:  diverse indagini giornalistiche e polemiche vecchie di dieci anni legate alla nomina di Alberoni a presidente,  ora sfociano in un’interrogazione alla Camera che chiede  di fare chiarezza in un momento in cui non si può scherzare con i soldi pubblici. Anche la sede di Torino, che vive grazie al generoso finanziamento regionale e che recentemente è stata salvata con la conferma della convezione da parte della Regione, viene menzionata in un’interrogazione del deputato piemontese Daniele Galli che, tra le altre cose, si chiede “se, alla luce dell’importanza che assumono i finanziamenti regionali destinati a CSC, non si ritenga opportuno provvedere ad una revisione delle normative, convenzioni ed altri atti che vincolano la presenza di un rappresentate nel CDA dei soggetti erogatori di finanziamenti di almeno 1.000.000 di euro, riservando un rappresentante agli Enti Regionali coinvolti rivalutando al ribasso l’entità limite dei finanziamenti utili alla nomina nel CDA stesso”.

La situazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, che mantiene ormai da oltre dieci anni la medesima governance, nelle persone di Francesco Alberoni e di Marcello Foti, rispettivamente Presidente e Direttore Generale, non è mai parsa cristallina e scevra da polemiche.

Una gestione assolutamente impermeabile a qualsiasi trasparenza, nonostante le innumerevoli proteste degli studenti e dell’autorevole gruppo di Cento Autori, in cui il direttore generale Marcello Foti gestisce  ogni aspetto della vita dell'Ente, dalle assunzioni agli appalti, dalla nomina dei docenti ai criteri di valutazione dei bandi per accedere ai corsi del CSC.

Da una recente inchiesta  apparsa sull’organo di informazione Riformista (http://www.pressdisplay.com/pressdisplay/it/viewer.aspx)  si apprende, ad esempio, che dei circa 12 milioni di Euro che il Ministero elargisce annualmente all'Ente circa 9 finiscano in stipendi, e in super stipendi, come quelli del Presidente, del Direttore Generale (che riceve anche un “premio di risultato a fine anno, essendo tra l’altro lui l’arbitro medesimo del risultato) e degli altri direttori regionali, due dei quali ampiamente sopra i 100 mila euro annui, con mortificazione del corpo docente, degli studenti e delle strutture didattiche.

Anche il Sole 24 ore si era occupato della cosa, con un’indagine dalla quale di apprende (http://rstampa.pubblica.istruzione.it/bin/tiffpilot.exe?FN=E:%5Ceco%5CImg%5C14JM%5C14JM0KP?.TIF&MF=1&SV=Rassegna%20Stampa&PD=1) di come all’interno del CSC si verifichino situazioni quali 24 studenti che non versano alcuna retta e docenti pagati € 250 a lezione, e che il direttore del Centro sede di Milano, Bartolomeo Corsini, risulta essere il genero di Alberoni, mentre la nipote del Direttore Generale risulta essere stata assunta dall’Ente medesimo. Tutti elementi citati nell’interrogazione, in cui Galli chiede una verifica sulla gestione dell’Ente: forse anche per il CSC è venuto il momento della trasparenza".