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Nasce il Progetto dei Moderati: Pedrazzoli c'è

Antonio Pedrazzoli (Udc)

Novara - Il Congresso nazionale dell'Udc si è svolto a Roma sabato 20 luglio e  ha lanciato il nuovo progetto dei moderati, un progetto politico che come ha sintetizzato Pierferdinando Casini sia "un nuovo soggetto che vada oltre l'Udc e Scelta Civica e che sia pronto a raccogliere i resti di un bipolarismo ormai morto e sepolto e che si rifaccia al Partito Popolare Europeo". Ad aprire il congresso è stato l'avvocato novarese Antonio Pedrazzoli (nella foto) che ha evidenziato come "Questa non è un'assemblea normale. Ma è un consesso nel quale dobbiamo domandarci se l'Udc esiste ancora o no? La risposta è si! Anche se il cammino non è agevole".

Il segretario novarese dell'Udc e possibile candidato alla segreteria nazionale al l'assemblea del prossimo 20 settembre ha spiegato come "Andare controcorrente è difficile, ma è quello che si deve fare. Ricostruire un partito che abbia solide basi su valori certi e condivisi, si debbono abbandonare i personalismi che hanno accompagnato i partiti politici in questi ultimi anni. Anche l'Udc lo ha fatto, ma è stato anche il primo partito a comprendere che il personalismo allontanava le persone dalla politica".

Il tema del ricambio generazionale, richiesto da più parti e anche dagli attuali leader del partito, è stato evidenziato da Pedrazzoli: "Essere qui non ha senso se non si avvia un reale rinnovamento dando vita ad una nuova classe dirigente, affiancata da chi sino ad oggi ha guidato il partito, ma c'è necessità di volti nuovi perché il rinnovamento del partito deve essere radicale, quasi una rivoluzione. È fondamentale per una reale ripresa del partito mettere mano all'organizzazione territoriale. Un partito esiste perché ha una base e non perché ha dei vertici".

Importante anche l'accento ai territori che Pedrazzoli ha sottolineato nel suo discorso di apertura del congresso nazionale dell'Udc: "Si deve saper riconquistare il nord, da sempre intriso di cultura cattolica e da sempre attento alla dottrina sociale della chiesa. Si deve andare contro una cultura di imbarbarimento e di contrapposizioni. Il Paese è uno ma dobbiamo ricordarci che se esiste effettivamente una questione meridionale, in eguale maniera esiste una questione settentrionale... Noi abbiamo dimenticato quella parte del paese lasciandolo nelle mani della lega e del suo modo di fare politica... e delle sue populistiche rivendicazioni che in 20 anni non hanno portato a nessun risultato".