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NASTRI SCRIVE AD ALFANO: SUPERARE L’INCERTEZZA

Novara - Che fine faranno le Province italiane dopo la proroga di un anno della riforma che scade a dicembre? E’ la domanda che si pone l’on. Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia), che ha indirizzato al ministro dell’Interno on Angelino Alfano una lettera aperta in tal senso. “Non è possibile proseguire in questa situazione di incertezza - spiega Nastri - fra poco più di sei mesi le Province non sanno ancora se esisteranno e in quale condizione. Io sono sempre stato favorevole agli accorpanti e alla razionalizzazione delle Province, e sono stato il primo a presentare una proposta di legge per creare una sola grande Provincia del nord Piemonte. Ritengo però che le Province non debbano essere soppresse perché svolgono un’attività fondamentale per molte funzion di area vasta come nel settore della viabilità, dell’ambiente, della programmazione”.

L’on. Nastri concorda con l’iniziativa avanzata dal presidente delle Province piemontesi Massimo Nobili di sostenere, con una proposta popolare, l’elezione diretta dei vertici delle Province.

“Non avrebbe senso che a eleggere il presidente della Provincia siano i sindaci – aggiunge Nastri – perché in questo modo sarebbe la stessa istituzione Provincia a perdere di autorevolezza e della capacità di farsi interpeti degli interessi della comunità provinciale, non del campanilismo dei Comuni maggiori. Proprio nel momento in cui si sollecita la partecipazione dei cittadini e si teme l’astensionismo, sarebbe un segnale molto brutto far passare l’elezione indiretta degli amministratori provinciali”.

Nastri si rivolge dunque al ministro Alfano affinchè il governo “che sta affrontando con impegno i temi dell’occupazione, della ripresa, della semplificazione e della riduzione del carico fiscale non dimentichi il tema delle Province, evitando che perduri questa indecisione sul futuro della Province, oggi in mano ad amministratori capaci e preparati, ma che non sanno come muoversi di fronte alla mancanza di prospettiva che si aggiunge alle ben note difficoltà di bilancio di tutti gli enti locali. Inoltre, c’è da tener conto dell’ansia in cui vivono i dipendenti delle amministrazioni provinciali che non sanno, a pochi mesi dalla scadenza della proroga, cosa succederà e a quali compiti saranno chiamati. Sono professionalità che non devono andare disperse”.