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NO UTERO IN AFFITTO: LA RACCOLTA FIRME DI FRATELLI D’ITALIA

Novara - Grande successo per i due week end nelle piazze durante i quali sono state raccolte centinaia di firme per sostenere la proposta di legge di Fratelli d’Italia per rendere l’utero in affitto reato universale. Un’iniziativa organizzata dal Coordinameto Cittadino e Provinciale di FDI (le firme sono state raccolte anche a Cameri e Galliate) e dal Dipartimento cittadino Pari Opportunità, Famiglia e a valori non negoziabili. Il Responsabile dell’organizzazione Cristian D’aurea dichiara: “le firme sono state raccolte grazie alla presenza di amministratori e militanti; hanno sottoscritto la petizione non solo simpatizzanti ma anche semplici cittadini, indipendentemente dal simbolo sul gazebo, contrari a questa schiavitù del terzo millennio”

La sottoscrizione, per la quale si può firmare anche online all’indirizzo nouteroinaffitto.it, nasce sull’onda della proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia per rendere il ricorso alla maternità surrogata reato universale e quindi perseguibile penalmente in Italia anche se commesso all’estero.

Dice l’avv. Elisabetta Franzoni - Referente del dipartimento cittadino pari Opportunità, Famiglia e Valori non negoziabili: ”Firmare oggi significa impedire l’acquisto di neonati e del corpo delle loro mamme per soddisfare il desiderio della genitorialità ad ogni costo, approfittando il più delle volte di situazioni economiche disagiate, ignorando le condizioni sanitarie in cui questa pratica si realizza e trascurando il dolore di bambini appena messi al mondo costretti a lasciare la loro madre biologica. Spesso chi difende la maternità surrogata, lo fa al grido di Faccio quel che voglio del mio corpo… ma in certi Paesi, dove alcune donne, ridotte in schiavitù, affittano il loro utero e vendono la loro creatura per pochi denari non è così”.

Il Senatore Gaetano Nastri aggiunge: “Fratelli d'Italia lavora da tempo per mettere un freno alla pratica aberrante della maternità surrogata.

Il testo base della proposta è già stato approvato in Commissione Giustizia alla Camera e passerà adesso al vaglio nelle aule di Camera e Senato. La proposta di legge, presentata nel 2018, finora era rimasta chiusa nei cassetti. Con la maggioranza scaturita nella vittoria alle elezioni politiche finalmente ha preso il via la sua discussione: una battaglia di civiltà che invitiamo i tutti i cittadini a sostenere, a prescindere dall'orientamento politico”