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Oscar Giannino a Novara

Oscar Giannino

Novara - Il famosissimo giornalista ed economista, promotore e volto “noto” di Fermare il Declino, presenterà il movimento e gli ideali che lo animano al Piemonte Orientale proprio dal palco offerto dalla città di Novara. Appuntamento all'Albergo Italia in via Solaroli sabato 10 novembre alle ore 17.30. Ingresso libero. La tappa nostrana sarà la chiusura di un tour del Piemonte che durerà 10 ore, partendo in mattinata da Cuneo e passando per  l'ora di pranzo da Cavour. (la presentazione e l'organizzazione del Tour è a cura del coordinamento della regione Piemonte di Fermare il Declino). L’incontro con Oscar Giannino vuole essere una risposta concreta alle numerose manifestazioni di interesse che giungono quotidianamente dalla gente comune, dal mondo delle associazioni socio-culturali, dai movimenti, dalle associazioni di categoria, dalle professioni, etc… oltre che un importante momento di riflessione sulla attuale situazione di CRISI (economica e non solo) che angoscia le sorti del nostro Paese e sulle soluzioni che potrebbero essere attuate da una buona politica. Il coordinamento del Piemonte Orientale sta lavorando assiduamente alla diffusione del messaggio di rinnovamento proposto nel Manifesto dei 10 punti di Fermare il Declino, considerando l’evento del 10 novembre come sicuro catalizzatore di interesse e fondamentale occasione di incontro con chiunque volesse apportare il proprio contributo.  L’evento si può trovare anche sui più famosi social network (Facebook, Twitter) cercando # Oscar Giannino # Novara.

Queste le dieci proposte di Giannino e dei suoi per fermare il declino del nostro Paese:        

1) Ridurre l'ammontare del debito pubblico. E' possibile scendere rapidamente sotto la soglia simbolica del 100% del PIL anche attraverso alienazioni del patrimonio pubblico, composto sia da immobili non vincolati sia da imprese o quote di esse.

2) Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni. La spending review deve costituire il primo passo di un ripensamento complessivo della spesa, a partire dai costi della casta politico-burocratica e dai sussidi alle imprese (inclusi gli organi di informazione). Ripensare in modo organico le grandi voci di spesa, quali sanità e istruzione, introducendo meccanismi competitivi all’interno di quei settori. Riformare il sistema pensionistico per garantire vera equità inter—e intra—generazionale.

3) Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni, dando la priorità alla riduzione delle imposte sul reddito da lavoro e d'impresa. Semplificare il sistema tributario e combattere l'evasione fiscale destinando il gettito alla riduzione delle imposte.

4) Liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali quali, a titolo di esempio: trasporti, energia, poste, telecomunicazioni, servizi professionali e banche (inclusi gli assetti proprietari). Privatizzare le imprese pubbliche con modalità e obiettivi pro-concorrenziali nei rispettivi settori. Inserire nella Costituzione il principio della concorrenza come metodo di funzionamento del sistema economico, contro privilegi e monopoli d'ogni sorta. Privatizzare la RAI, abolire canone e tetto pubblicitario, eliminare il duopolio imperfetto su cui il settore si regge favorendo la concorrenza. Affidare i servizi pubblici, incluso quello radiotelevisivo, tramite gara fra imprese concorrenti.

5) Sostenere i livelli di reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro esistente o le imprese inefficienti. Tutti i lavoratori, indipendentemente dalla dimensione dell'impresa in cui lavoravano, devono godere di un sussidio di disoccupazione e di strumenti di formazione che permettano e incentivino la ricerca di un nuovo posto di lavoro quando necessario, scoraggiando altresì la cultura della dipendenza dallo Stato. Il pubblico impiego deve essere governato dalle stesse norme che sovrintendono al lavoro privato introducendo maggiore flessibilità sia del rapporto di lavoro che in costanza del rapporto di lavoro.

6) Adottare immediatamente una legislazione organica sui conflitti d'interesse. Imporre effettiva trasparenza e pubblica verificabilità dei redditi, patrimoni e interessi economici di tutti i funzionari pubblici e di tutte le cariche elettive. Instaurare meccanismi premianti per chi denuncia reati di corruzione. Vanno allontanati dalla gestione di enti pubblici e di imprese quotate gli amministratori che hanno subito condanne penali per reati economici o corruttivi.

7) Far funzionare la giustizia. Riformare il codice di procedura e la carriera dei magistrati, con netta distinzione dei percorsi e avanzamento basato sulla performance; no agli avanzamenti di carriera dovuti alla sola anzianità. Introdurre e sviluppare forme di specializzazione che siano in grado di far crescere l'efficienza e la prevedibilità delle decisioni. Difendere l'indipendenza di tutta la magistratura, sia inquirente che giudicante. Assicurare la terzietà dei procedimenti disciplinari a carico dei magistrati. Gestione professionale dei tribunali generalizzando i modelli adottati in alcuni di essi. Assicurare la certezza della pena da scontare in un sistema carcerario umanizzato.

8) Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne, oggi in gran parte esclusi dal mercato del lavoro e dagli ambiti più rilevanti del potere economico e politico. Non esiste una singola misura in grado di farci raggiungere questo obiettivo; occorre agire per eliminare il dualismo occupazionale, scoraggiare la discriminazione di età e sesso nel mondo del lavoro, offrire strumenti di assicurazione contro la disoccupazione, facilitare la creazione di nuove imprese, permettere effettiva mobilità meritocratica in ogni settore dell’economia e della società e, finalmente, rifondare il sistema educativo.

9) Ridare alla scuola e all'università il ruolo, perso da tempo, di volani dell'emancipazione socio-economica delle nuove generazioni. Non si tratta di spendere di meno, occorre anzi trovare le risorse per spendere di più in educazione e ricerca. Però, prima di aggiungere benzina nel motore di una macchina che non funziona, occorre farla funzionare bene. Questo significa spendere meglio e più efficacemente le risorse già disponibili. Vanno pertanto introdotti cambiamenti sistemici: la concorrenza fra istituzioni scolastiche e la selezione meritocratica di docenti e studenti devono trasformarsi nelle linee guida di un rinnovato sistema educativo.Va abolito il valore legale del titolo di studio.

10) Introdurre il vero federalismo con l'attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo. Un federalismo che assicuri ampia autonomia sia di spesa che di entrata agli enti locali rilevanti ma che, al tempo stesso, punisca in modo severo gli amministratori di quegli enti che non mantengono il pareggio di bilancio rendendoli responsabili, di fronte ai propri elettori, delle scelte compiute. Totale trasparenza dei bilanci delle pubbliche amministrazioni e delle società partecipate da enti pubblici con l'obbligo della loro pubblicazione sui rispettivi siti Internet. La stessa "questione meridionale" va affrontata in questo contesto, abbandonando la dannosa e fallimentare politica di sussidi seguita nell'ultimo mezzo secolo.

Oscar Fulvio Giannino: "Sposato, tre gatti. Torinese, vivo a Milano. Studi: Liceo Classico, Giurisprudenza, Economia. In gioventù ero keynesiano, programmatore, convinto della superiorità del diritto pubblico su quello privato, penale sul civile. Con gli studi e lavorando, ho cambiato idea. Sono stato segretario nazionale della Federazione Giovanile Repubblicana. Portavoce nazionale del Pri e coordinatore della Voce Repubblicana dal 1987 al 1994. Ho mollato la politica, per anni ho fatto il giornalista. Vicedirettore del mensile e poi settimanale Liberal, poi al Foglio, vicedirettore del Riformista, di FinanzaeMercati. Direttore del quotidiano LiberoMercato. Ho toccato con mano che l'informazione economica-finanziaria in Italia è meno libera e più pregiudicata di qualunque altra. Ora sono senior fellow dell'Istituto Bruno Leoni, dirigo www.chicago-blog.it, conduco una trasmissione quotidiana su radio24, scrivo su Panorama, Tempi, Messaggero, Gazzettino e Mattino, pago le tasse grazie alle consulenze su rete e prodotti a imprese e banche. E sono fra i fondatori di Fermare il Declino. Perché sono convinto che fermare il declino di questo paese a questo punto sia un dovere".