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PEDRAZZOLI: IL PRINCIPIO DI LEGALITA’ SECONDO LA LEGA NORD

Antonio Pedrazzoli

Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Antonio Pedrazzoli, candidato consigliere in Novara Popolare che sostiene la ri-candidatura del sindaco Andrea Ballarè: "La campagna elettorale della Lega Nord si fonda essenzialmente sul concetto di sicurezza per i cittadini novaresi. Come noto la sicurezza non è altro che un’esplicazione del più generale principio di legalità. La sicurezza manca dove non vengono applicate le norme che più in generale garantiscono il pacifico esercizio dei propri diritti da parte dei cittadini. E così una delle principali battaglie che vengono portate avanti dal Carroccio locale è contro tutte quelle situazioni di piccola e grande criminalità, illegalità, che genererebbero nei cittadini un senso di insicurezza sociale. Come non condividere questi principi? Come non desiderare che Novara diventi una città ancora più sicura di quello che è? Come non desiderare, soprattutto per un aspetto umanitario, che non ci sia più chi ci chiede l’elemosina mentre passeggiamo in centro città? Sono concetti di una banalità assoluta che rappresentano il desiderio di ciascuno di noi. Il Questore ed il Comandante dei Carabinieri sono i soggetti preposti a garantire tutti quei diritti che la Costituzione ci garantisce e a Novara lo fanno bene di concerto con il Prefetto, il Sindaco e la Polizia Locale. Il disagio sociale che si percepisce deriva purtroppo da un crollo del mercato del lavoro che genera situazioni umane difficili e affossa tutte quelle persone e famiglie che già navigano appena sopra il livello minimo di sostentamento umano. Vogliamo multare i clochard che chiedono l’elemosina? Mi immagino quale sanzione grave possa essere condannare chi non ha un euro a pagare una multa…Quale può essere, allora, il ruolo della politica locale? A mio giudizio gli aspetti da prendere in esame devono essere sostanzialmente due. Un primo di carattere operativo e, quindi, fare da collante tra il territorio e le istituzioni preposte all’ordine pubblico segnalando alle istituzioni preposte le situazioni di pericolo sociale ed agendo secondo le proprie competenze. Un secondo di carattere etico evitando che nelle istituzioni approdino persone che sono all’attenzione della magistratura per reati gravi contro la pubblica amministrazione. E’ pur vero che ogni e qualsiasi ragionamento deve essere fondato sul presupposto che nel nostro ordinamento vige il principio cardine della presunzione di innocenza ma è, altresì, altrettanto vero che chi è rinviato a giudizio o peggio ancora condannato per reati gravi contro la pubblica amministrazione bene farebbe a non candidarsi e a “saltare quanto meno un giro” in attesa che la giustizia faccia il suo corso. La politica non è un lavoro ma un servizio alla comunità e perciò non dovendo essere una fonte di sostentamento essenziale nella vita di ciascuno di noi ben può essere rinunciata almeno per un periodo. Trovo, poi, sconcertante che quale giustificazione vengano riportati esempi di persone che conservano la loro carica anche se indagati o rinviati a giudizio. Il principio vale per tutti e anche quelli dovrebbero dimettersi. La Lega Nord in proprio e nella sua coalizione  favorendo la candidatura di chi è rinviato a giudizio o pesantemente interessato da provvedimenti giurisdizionali mina proprio quel principio di legalità che è alla base della sua credibilità politica".