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Pienone per Renzi al Sala Borsa, tra promesse, spezzoni di film e voglia di rottamazione

Matteo Renzi al Salone Borsa di Novara

Novara - Che intorno al personaggio Matteo Renzi ci sia molta curiosità lo dimostra il fatto che di domenica pomeriggio, alle 18.30, nonostante i mercatini, nonostante la voglia di un buon aperitivo e nonostante l'avversità che ciascuno di noi ha per la politica in genere, ci fosse almeno un migliaio di persone. Salone del Borsa di Novara pieno come non mai, tanta la voglia di sentire dalla voce del sindaco di Firenze qualcosa di nuovo (dire di sinistra è difficile...) e soprattutto strano vedere come tra il pubblico ci fossero faccie di persone che certamente avevi visto nelle prime fila dei comizi di candidati di altri schieramenti. Ma Renzi fa della trasversalità la sua grande forza, forse più della stessa 'novità' o voglia di proporre qualcosa di nuovo. Con il suo 'guru' Giorgio Gori (per anni direttore di Canale 5 e presidente di Magnolia, casa produttrice di numerosi programmi su tutte le reti televisive) in prima fila, Matteo da Firenze arriva con un discreto ritardo, circa mezz'ora, ma scalda subito il pubblico con il suo parlare a braccio. Ha sì un filone del discorso preciso, ma lo integra di volta in volta con gli input che gli arrivano dal pubblico e questo ti fa capire che di fronte non hai un personaggio ingessato o plastificato, pronto a dare solo poche e sommarie risposte, ma una persona che in jeans, camicia chiara e scarpe di camoscio ai piedi sembra lontano anni luce da chi arrivava in giacca e cravatta e faceva arte oratoria a bassa voce senza l'aiuto di effetti speciali. Renzi di effetti speciali ne ha più di uno, presi soprattutto da film conosciuti al grande pubblico, come "Non ci resta che piangere", dal quale fa ascoltare le parole "Ricordati che devi morire" professate ad un incredulo Massimo Troisi: "Sono quello che la nostra classe politica ci ha detto per anni. In questo modo invece di inneggiare alla vita hanno messo davanti ai nostri occhi lo spettro della morte". Altro momento azzeccato è il dialogo tra Will Smith e il figlio ne "La ricerca della felicità" nel quale al piccolo viene ricordato "Non permettere a nessuno di dire che non sei capace di fare qualcosa": "Ecco a coloro che si vogliono affacciare alla politica nessuno dei 'vecchi' deve azzardarsi a togliere loro la speranza di un cambiamento".

E poi tantissime battute, che dette da un fiorentino con un accento toscano ti sembra di avere davanti Pieraccioni, Ceccherini o il divin Benigni... Alcuni esempi? "E' costata più la Salerno-Reggio Calabria che la missione della sonda su Marte!"; quando parla della Lega Nord: "Dicevano un tempo Roma ladrona... caspita se hanno imparato bene la lezione..."; oppure quando cita l'accusa secondo la quale su di lui convergerebbero i voti del centrodestra: "Ma senza i voti degli scontenti di Pdl-Lega voi non avreste Ballarè come sindaco... Così dobbiamo fare noi, perché ricordiamolo che le ultime elezioni le abbiamo perse e quando le abbiamo vinte ci siamo presentati talmente disuniti per logiche di partito che sappiamo tutti cosa è successo". Pensiero sulla riforma delle pensioni: "Necessaria, impensabile con l'allungamento della vita media degli italiani avere persone che vanno in pensione così presto". Sulla scuola e sulla cultura: "E' qui che si deve investire! Impensabile che l'a.d. dell'Inps prenda 40 volte quando guadagna il direttore degli Uffizi". Sulle proposte per sostenere la ripresa: "Le aziende devono avere molta meno burocrazia, una tassazione più equa e soprattutto avere la possibilità di potersi sviluppare e crescere e non siano invece affossate da una classe politica grigia e incapace". Sulla stessa classe politica: "Chi è seduto in Parlamento da più di 20 anni deve rimanere a casa"; sulla riforma costituzionale: "Tagliamo il numero dei parlamentari semplicemente eliminando i senatori. Al loro posto ci vuole un ramo del Parlamento composto dagli enti locali come i rappresentanti di Regioni e Comuni. L'approvazione delle leggi va fatta solo dalla Camera". Infine la domanda d'obbligo, cosa farà Matteo Renzi in caso di sconfitta e di vittoria alle primarie: "Se perdo non chiederò alcun ministero o carica pubblica, ma rimarrò fuori dal Parlamento e continuerò a battermi per una politica migliore. Se vincerò farò in modo che venga attuato il programma che abbiamo messo online sul mio sito www.matteorenzi.it - per la cronaca ripetuto nel corso del comizio almeno 5 volte - E le alleanze saranno fatte solo in base a chi ci sta a quel programma". Come dire o con me o contro di me... Sono le 19.40, Renzi saluta tutti, abbraccia il suo amico e collega Ballarè, nella speranza che gli porti fortuna come lui ha fatto lo scorso anno alle Comunale, una stretta di mano a qualche assessore e consigliere presente, poche battute col pubblico di fretta e via, verso la prossima destinazione del suo camper. Su una cosa è certa: è una persona in gamba. E da buon fiorentino purosangue lui lo sa.

Gianmaria Balboni

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