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Platone contro Ballarè? Successo dei giovani del PDL

Novara - Grande successo per i gazebo organizzati dalla Giovane Italia, movimento giovanile del Popolo della Libertà. “Abbiamo organizzato due gazebo in città, uno in zona mercato coperto al mattino e l’altro in Piazza Martiri al pomeriggio, per spiegare ai cittadini quanto è pericoloso il percorso che il Sindaco Andrea Ballarè e molti altri sindaci di centrosinistra come lui, stanno compiendo nella direzione di assegnare una cittadinanza simbolica a chiunque nasca in Italia, mostrando così la propria scelta politica per lo ius soli” spiega Ivan De Grandis, coordinatore provinciale. La crociata del Sindaco Ballarè per lo “ius soli” non si può che definire demagogica ed estremamente ideologica – prosegue De Grandis – poiché in questo momento di grande sofferenza e crisi sociale è assolutamente fuori luogo aprire un dibattito su una questione che non rappresenta certamente la priorità né per Novara né per l’Italia, anche perchè l’acquisizione della cittadinanza italiana è già ben disciplinata dalla legge – ed è già possibile al compimento del 18° anno su richiesta per tutte le persone di qualsiasi nazionalità nate in italia – e comunque tutti gli stranieri godono non solo di tutti i diritti basilari come quello alla salute o all’istruzione, ma spesso e volentieri sono anche più facilitati ed aiutati degli stessi italiani. Il dibattito sulla cittadinanza è dunque pretestuoso e strumentale. E’ il caso di occuparsi di problemi ben più seri in questo momento come il lavoro che manca e una disoccupazione elevatissima che riguarda il 40% dei giovani, aziende che chiudono ogni giorno, imprenditori che si tolgono la vita, famiglie che non arrivano più neanche alla seconda settimana del mese e poi tasse e burocrazia che impediscono ogni possibilità di crescita. Il discorso che fa questa sinistra forzatamente ‘buonista’ e prettamente ideologizzata cela al suo interno un’idea precisa, ossia di pescare da un nuovissimo bacino elettorale: ma la cittadinanza automatica è un’imposizione prima ancora che un diritto. Chi dice al Sindaco che questi bimbi si dovranno sentire per forza italiani? E se crescendo vorranno tornare in Patria o sentiranno più forte il richiamo delle proprie radici? Lo sa il Sindaco che secondo numerose statistiche non è il sogno di tutti gli immigrati diventare italiani ma che invece molti vogliono solo lavorare in Italia per anni e poi tornare nel Paese d’origine? Nel nostro volantino abbiamo citato la saggezza di Platone: “Quando il cittadino accetta che, di dovunque venga, chiunque gli capiti in casa, possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e ci è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine [...] Così la democrazia muore: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo” e l’abbiamo confrontata con quanto propina Ballarè e c’è da dire che i tantissimi cittadini che sono venuti ai nostri gazebo non la pensano affatto come il primo cittadino. Il suo ostinato replicarci richiamando il “sorriso dei bambini” – unica replica ideologico-buonista al nostro buon senso – ci fa temere che forse quel ridicolo di cui parlava Platone oltre duemila anni fa è stato già toccato. Il 2 giugno – conclude il coordinatore – mentre la sinistra faziosa festeggerà gli immigrati, la festa della Repubblica coinciderà con oltre 15 mesi di «odissea» indiana per i Marò, così non solo abbiamo volantinato contro lo ‘ius soli’ ma abbiamo regalato anche fiocchetti gialli da appuntare alle giacche per ricordare due uomini che italiani lo sono davvero: i nostri marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone".