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Albanese (gruppo misto a Palazzo Natta) sul riordino delle Province

Alessandro Albanese (gruppo misto - La Destra)

Cerano - "E’ di poco fa - ci scrive Alessandro Albanese, capogruppo Gruppo Misto in Consiglio provinciale - la notizia che il Governo ha deciso per il ritorno del VCO con Novara e per l’unione di Biella con Vercelli, di fatto confermando quanto il Consiglio regionale del Piemonte ha votato la scorsa settimana. Questa soluzione, va rimarcato, ha ribaltato la proposta del CAL (Comitato delle autonomie locali) che dopo diversi confronti aveva invece optato per la cosiddetta Provincia di quadrante, cioè Novara con Vercelli, Biella e VCO. Su questo ritengo di dover fare alcune riflessioni. Dal punto di vista politico, quanto successo decreta il fallimento totale dell’azione dei partiti; basti pensare che per quanto riguarda il Popolo della Libertà la proposta del “quadrante” ha tra i suoi ideatori due esponenti di spicco quali il presidente della Provincia novarese Diego Sozzani ed il parlamentare nonché coordinatore provinciale Gaetano Nastri: ebbene proprio i consiglieri regionali di  PdL e Progett’azione (area a cui fa riferimento il novarese Boniperti) hanno contribuito in modo determinante ad affossare tale soluzione. Nel centrosinistra non va meglio: sia il Partito Democratico che l’Italia dei Valori in Consiglio provinciale hanno sempre sostenuto con forza l’idea del “quadrante” come la migliore salvo poi trovare i loro colleghi di partito in Regione a votare diversamente. Credo che questo vero e proprio cortocircuito all’interno delle principali forze politiche in campo giustifichi il distacco sempre crescente tra la gente e la politica. In Consiglio provinciale abbiamo votato all’unanimità un documento trasmesso sia alla Regione che al Governo individuando il “quadrante” come la soluzione migliore, il CAL si è espresso allo stesso modo e questo è il risultato: credo si possa affermare tranquillamente che l’opinione delle Istituzioni locali è stata calpestata. In conclusione c’è però un altro aspetto di rilievo su cui ritengo doveroso riflettere, e mi riferisco alle modalità di individuazione di presidenti e consiglieri dei nuovi Enti. Il Governo si è espresso per l’elezione di secondo livello, cioè non più rappresentanti eletti democraticamente dai cittadini ma nominati dai sindaci dei diversi Comuni; ritengo che questo sia l’elemento su cui battersi affinché venga cambiato e si ritorni all’elezione di primo livello: solo chi viene scelto dai cittadini attraverso libere elezioni risponde per quanto riguarda il proprio operato direttamente agli stessi cittadini, viceversa chi viene “nominato” ha come obiettivo primario quello di interfacciarsi con chi è responsabile della sua nomina e, com’è facilmente intuibile, non si tratta di certo della situazione migliore".