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"Alcune considerazioni sul Consiglio comunale di Trecate del 7 luglio"

Trecate - "Riteniamo opportuno fare alcune considerazioni sul Consiglio comunale di Trecate del 7 luglio scorso - ci scrivono i consiglieri comunali Andrea Crivelli, Federico Binatti, Giorgio Capoccia e Tiziano Casellino - la cui convocazione urgente è stata richiesta proprio dai nostri gruppi di minoranza per proporre e dibattere una mozione su “Trasparenza, informazione e meritocrazia”, che ha rappresentato il principale punto all’ordine del giorno. Come noto, i nostri gruppi hanno inoltre presentato due interrogazioni e due mozioni, l’esito delle quali riteniamo fortemente positivo. Le due interrogazioni riguardavano, rispettivamente, una l’incendio avvenuto recentemente presso la raffineria Sarpom e l’altra il problema della sicurezza, che purtroppo negli ultimi mesi ha visto un ulteriore aggravamento con ripetuti episodi di microcriminalità e bullismo: per questi ultimi in particolare abbiamo già depositato una mozione da discutere nel prossimo Consiglio Comunale, proponendo l’istituzione di un comitato Scuola-Comune-Oratorio che permetta di affrontare con competenza l’emergenza. Nella nostra interrogazione sulla Sarpom, invece, ne sottolineavamo in particolare non solo l’ineludibile impegno per la sicurezza ma anche l’importantissimo riscontro occupazionale che l’azienda ha su Trecate considerando dipendenti e indotto: l’assessore all’ambiente ci ha garantito che il Comune non è intenzionato a porre paletti più restrittivi di quelli di legge all’azienda per la concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Una posizione di responsabilità che noi condividiamo e che non era così scontata, considerando che l’unico esponente novarese del Partito Democratico in Consiglio Regionale aveva presentato un’interrogazione con una prospettiva molto critica sul futuro della Sarpom. Il dibattito, tuttavia si è concentrato soprattutto sulla nostra mozione sulla Trasparenza, presentata a seguito dell’“ampia disponibilità” che la maggioranza aveva garantito durante il primo Consiglio Comunale per emendare il testo relativo alla “Determinazione degli indirizzi per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni”, ovvero ai criteri con cui il Sindaco sarà chiamato a effettuare le nomine in società a partecipazione comunale o altri enti e istituzioni in cui la Città di Trecate è rappresentata. La mozione si divideva in due filoni: da una parte la trasparenza per quanto riguarda gli atti amministrativi, proponendo di pubblicarne un maggior numero sul sito del Comune, dall’altro la trasparenza per quanto riguarda le persone che quegli atti scrivono e votano, insomma gli Amministratori Comunali di ogni livello, dal Sindaco e dagli Assessori fino a tutti i Consiglieri e a tutti coloro che ricoprono incarichi su nomina fiduciaria del Sindaco presso qualsiasi Ente o organismo. La maggioranza ha presentato un’analoga mozione su “Trasparenza e informazione”: un’iniziativa lodevole che però recepiva solo la prima parte della nostra mozione, quella relativa agli atti amministrativi, rigettando invece la nostra richiesta di rendere pubblici il curriculum vitae, il casellario giudiziale e, su base volontaria, la posizione reddituale degli Amministratori: senza che ciò pregiudicasse la nomina, ma pergarantire ai cittadini trecatesi la giusta trasparenza nel sapere chi li amministra, chi sono le persone e non solamente gli atti. Abbiamo scelto di votare, permettendo l’approvazione unanime, la mozione della maggioranza perché, sebbene incompleta, rappresentava un piccolo passo avanti nella direzione della massima trasparenza e circolazione delle informazioni. Non comprendiamo, tuttavia, i motivi che hanno spinto la maggioranza a rigettare la nostra mozione al fine evidente di respingere la parte relativa in particolare al casellario giudiziale (cioè il documento su cui sono indicati i reati ascritti alla fedina penale di una persona). Le motivazioni addotte dal Sindaco, che ipotizzava possibili conflitti con la normativa sulla privacy, potevano essere risolti se ve ne fosse stata la volontà politica da parte della maggioranza: rimangiandosi l’“ampia disponibilità” e in un imbarazzante mutismo di quasi tutti i Consiglieri di maggioranza – se si eccettuano i capigruppo e il “filosofico” intervento del segretario del PD Affuso – la maggioranza ha votato silenziosa e compatta contro la nostra proposta, permettendo quindi al Sindaco di nominare, qualora lo ritenesse opportuno, persone anche con precedenti penali. Visto che siamo certi che il Sindaco non vorrà effettuare nomine di persone la cui onesta è dubbia, ci chiediamo il perché di tanta ostinazione sull’argomento del casellario giudiziale, che ha di fatto monopolizzato la discussione. A conferma di una fedina penale pulita, abbiamo presentato e fatto allegare agli atti del Consiglio i nostri quattro certificati penali, a ribadire che da parte nostra siamo tutti incensurati. Anche perché a qualcuno, di fronte a tanta ostinazione contro la pubblicazione dei certificati penali, potrebbe venire spontaneo chiedersi se non ci sia qualcosa da nascondere… Ultimo punto rilevante e degno di nota è stata la discussione sul caso Battisti, il terrorista pluriassassino che il Brasile non solo non ha estradato in Italia, ma ha addirittura rimesso in libertà: abbiamo ritirato la nostra mozione affinché fosse votato all’unanimità un documento analogo al nostro e in particolare in cui si sottolineasse “che le vittime accertate, con sentenze definitive della giustizia italiana, dellafollia ideologica del Battisti, terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo (PAC), furono: Antonio Santoro, maresciallo della Polizia Penitenziaria, ucciso il 06 giugno 1978 ad Udine; Lino Sabbadin, macellaio, ucciso il 16 febbraio 1979 a Santa Maria di Sala (VE); Pierluigi Torregiani, gioielliere, ucciso il 16 febbraio 1978 a Milano; Andrea Campagna, agente della Digos, ucciso il 19 aprile 1979 a Milano”. Un atto dovuto anche in virtù del rapporto di reciproca stima con Alberto Torregiani, figlio di una delle vittime ed egli stesso colpito da quella violenta follia, che aveva avuto modo di intervenire anche in sostegno della candidatura a Sindaco di Binatti durante la recente campagna elettorale. Ci preme dunque sottolineare come il nostro ruolo sia stato quello di un’opposizione inflessibile – come nel caso della fedina penale, da noi ritenuta elemento di estrema importanza per chi deve rappresentare tutti i cittadini –e al contempo costruttiva e propositiva, capace di proposte di buon senso: proprio per questo motivo abbiamo già fatto protocollare altre quattro mozioni da iscrivere all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale".