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BINATTI E CRISCUOLO: L'INTEGRAZIONE NON BASTA OFFRIRLA, BISOGNA ANCHE VOLERLA!

Dichiarazione congiunta del sindaco e dell'assessore all'Urp alle dichiarazioni dei componenti dimissionari della Consulta Immigrati
Rosa Criscuolo

Trecate - Riceviamo e pubblichiamo dal sindaco Federico Binatti e dall’assessore all’Urp agli Sportelli integrati Rosa Criscuolo: "Facendo seguito al comunicato stampa pervenuto e alla relativa lettera di dimissioni da parte di tre componenti della Consulta civica (e non dell’intera consulta, come erroneamente è stato riportato) è doveroso esprimere in merito alcune considerazioni rispetto ai principi amministrativi, esplicitati dal Regolamento del Consiglio comunale, che normano l’attività di questa e di tutte le Consulte comunali.  Principi alla luce dei quali questo atto di dimissioni risulta essere, pur nella sua legittimità, assolutamente strumentale oltre che fortemente viziato da scarsa conoscenza delle proprie funzioni e del proprio ruolo.  Premessa necessaria e doverosa è innanzitutto che la Consulta per l’Integrazione dei Cittadini stranieri non esisteva ed è stata volontà di questa Amministrazione comunale istituirla per fornire uno strumento di comunicazione e collaborazione attivo e concreto per le comunità straniere presenti sul nostro territorio. Nella prima seduta del 5 ottobre 2022, nella quale erano presenti sia l’assessore Rosa Criscuolo, sia il presidente del Consiglio comunale Giorgio Ingold, sono stati consegnati a tutti i componenti e trattati come argomento all’ordine del giorno il Regolamento, le funzioni e le competenze riguardanti la Consulta. Nello specifico il Regolamento del consiglio Comunale all’art. 86 chiarisce in modo inequivocabile il ruolo delle consulte civiche: “Le consulte civiche sono organismi di partecipazione popolare all’azione amministrativa del Comune con finalità di ricerca, studio e proposta sulle materie di competenza dell’Ente, che si esprimono attraverso modalità non vincolanti di collaborazione con gli organi politici e burocratici del Comune“. La finalità di tutte le Consulte civiche pertanto è quella di una collaborazione propositiva e di sostegno all’Amministrazione comunale, ponendosi come finestra comunicativa per i cittadini e non per apportare “privilegi” ai singoli componenti della Consulta, come forse invece è stato frainteso e mal recepito dalle dimissionarie. Una delle motivazioni che ha disatteso le loro “grandi aspettative” e per le quali giudicano l’amministrazione comunale “poco concreta e inattiva” infatti, è quella di non essere state assunte dallo sportello Urp dedicato agli immigrati, come interpreti e mediatori culturali, ritenendo “irrispettoso” dare la propria disponibilità a titolo puramente volontario. Questo perché nella seduta del 21 marzo 2023, durante la quale erano presenti l’assessore Rosa Criscuolo e il comandante della Polizia Locale Pier Zanatto (invitati dalla Consulta per affrontare e discutere alcune tematiche emerse nella precedente riunione), si è parlato di come la consulta potesse dare il proprio contributo volontario per facilitare la conoscenza e l’erogazione dei servizi comunali rivolti ai cittadini stranieri. Relativamente a quanto dichiarano le dimissionarie nel trovare “irrispettoso” dare il proprio contributo a titolo volontario, si evidenzia invece che una delle nostre eccellenze trecatesi è senza alcun dubbio proprio la presenza di numerosi volontari che, nelle consulte o nelle associazioni locali, donano il proprio prezioso tempo per la comunità e questo è semmai motivo di enorme soddisfazione e orgoglio, che l’Amministrazione comunale riconosce e valorizza. A tal riguardo è necessarie inoltre ribadire alle interessate, anche se dovrebbero appunto già conoscere il regolamento, che l’ art. 91 recita: “La partecipazione alle Consulte civiche è gratuita. Ai membri delle stesse non vengono corrisposti compensi, né rimborsi di alcun genere per la collaborazione ai lavori, per la presenza alle riunioni, per l’assunzione di incarichi“. Appare quindi di tutta evidenza che l’assunzione di membri della Consulta tra i dipendenti del Comune non sia né prevista, né applicabile, stante la norma che prevede invece una collaborazione gratuita. E’ noto inoltre che l’assunzione di dipendenti pubblici avviene esclusivamente mediante concorso pubblico e che il Comune di Trecate non ha mai previsto, nella sua dotazione organica, alcuna figura di interprete né mediatore culturale. Un’altra delle motivazioni, anch’essa posta come causa di tali dimissioni, riguarda la mancata convocazione di oltre sei mesi, della stessa consulta. Anche a questo proposito è opportuno rispiegare alle dimissionarie che non è compito dell’amministrazione comunale convocare la consulta, ma le modalità di questa sono precisate nell’art. 89 che così recita: “Le Consulte civiche sono convocate dal Presidente del Consiglio comunale, di concerto con il Coordinatore della Consulta. L’avviso di convocazione, trasmesso mediante posta elettronica a tutti i componenti, riporta il luogo e l’ora dell’adunanza, l’ordine del giorno e indica se trattasi di seduta aperta al pubblico.” E’ pertanto evidente che la coordinatrice della consulta avrebbe dovuto concertare con il presidente del consiglio e i componenti della Xonsulta le successive convocazioni, con l’ordine del giorno e gli argomenti da trattare e da proporre all’amministrazione. Diventa quindi irricevibile essere accusati di un’evidente mancanza che di certo non fa capo a questa amministrazione. L’ultima sterile accusa dichiarata pare essere quella di non aver espulso un componente della consulta che non ha presenziato a due delle tre convocazioni. Anche per questa critica si rimanda nuovamente al regolamento, nell’art. 88 che non prevede decadenza per assenze, ma “qualora (i componenti) perdano i requisiti per essere nominati”. Pertanto è evidente come non spetti all’Amministrazione comunale, né a nessun membro della Giunta e tantomeno al responsabile del Settore provvedere in tal senso contro uno dei componenti. Partecipare alla Consulta è un atto volontario del singolo e resta sempre al singolo la scelta e la possibilità di partecipare o meno alle convocazioni, compatibilmente ai propri impegni. Non si può che prendere atto comunque di tali dimissioni anticipando che, come previsto dal regolamento, ci sarà un nuovo bando per integrare i tre posti lasciati vacanti, dando così spazio a chi vorrà davvero dare il proprio contributo attivo e fare parte di una consulta che rappresenta i cittadini stranieri che vivono nella nostra città".