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Celebrato il 4 Novembre a Trecate con un impegno del sindaco Ruggerone

Il sindaco Enrico Ruggerone alle celebrazioni del 4 Novembre

Trecate - Con una bagnata ma riuscita cerimonia si è celebrato anche a Trecate il 4 Novembre, festa dell'Unità nazionale e delle Forze Armate. Poco prima della cerimonia religiosa nella chiesa di San Bernardo il sindaco Enrico Ruggerone ha ricordato il significato di tale ricorrenza.

"Cittadine e cittadini trecatesi, ci troviamo oggi riuniti per celebrare la festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate in una giornata, quella del 4 Novembre, che viene ricordata per la conclusione della Prima Guerra Mondiale, “l’orrenda carneficina”, come ebbe a definirla il papa Benedetto XV, che insanguinò l’Europa e il mondo intero. Un bilancio terrificante: 8 milioni e mezzo di morti, 21 milioni di feriti o mutilati, oltre 7 milioni di dispersi e prigionieri. Solo l’Italia pagò un tributo enorme in termini di vite umane, con 650 mila morti e quasi un milione di feriti e mutilati: a tutti loro va oggi, innanzitutto, il nostro omaggio e la nostra più viva riconoscenza, perché verso di essi la nazione italiana ha un debito inestinguibile che siamo tenuti a onorare degnamente. E’ terribile, infatti, pensare quante mogli, madri, figli si videro privare dei loro affetti più cari; quante persone furono strappate alle loro famiglie, al lavoro nei campi e nelle fabbriche, per andare a combattere e a morire. A loro va oggi il nostro più vivo ringraziamento e il nostro più caro ricordo: ricordare significa innanzitutto mantenere viva la memoria perché il sacrificio di tanti nostri connazionali continui ad essere ancora germe di speranza e di pace per le odierne società ed in particolare per le giovani generazioni. A 93 anni dalla sua conclusione, la Grande Guerra rappresenta ancora oggi un’occasione per riflettere sulle conseguenze storiche che provocò: dalla nascita dei totalitarismi alla terribile crisi che sconvolse i paesi industrializzati nel 1929. Al di là della retorica che ha accompagnato per molto tempo questa ricorrenza, possiamo dire, citando il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che il conflitto del ’15-’18 rappresentò, “pur nella sua drammatica crudezza, la prima grande esperienza collettiva del popolo italiano”. Da questa esperienza, infatti, “uscì completato e approfondito il processo di unificazione nazionale; si radicò nei ceti popolari un senso della patria e del dovere, che si espresse nel modo più sofferto nelle dure vicende della seconda guerra mondiale; quel senso della patria e del dovere che, dopo l’8 settembre del 1943, si tradusse in un moto di liberazione decisivo per restituire libertà e indipendenza alla Nazione”. Domenica 6 novembre, chiuderemo solennemente le celebrazioni, iniziate la scorsa primavera, per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia: alla luce della gravissima crisi economica in cui si dibatte oggi il nostro Paese, è più che mai di vitale importanza ritrovare quella coesione che aveva animato i nostri nonni e i nostri padri. E a questo proposito vorrei sottolineare il ruolo prezioso del nostro Capo dello Stato in questi tempi così difficili per la politica e per la società tutta: tempi in cui la grave crisi economica, accompagnata da tentazioni disgregatrici e separatiste rischiano di minare seriamente la serenità di un Paese, l’Italia, la nostra Italia “una e indivisibile”. Ancora pochi giorni fa, saggiamente, il Presidente Napolitano, ha ribadito la necessità “di più cultura delle istituzioni, di più senso delle istituzioni, di più attenzione all’esercizio delle funzioni dello Stato e alle condizioni in cui versano le sue strutture portanti”: un monito severo che non può essere ignorato, che non può lasciare indifferenti le classi dirigenti a tutti i livelli e ciascun privato cittadino che si senta coinvolto quale soggetto attivo e responsabile nella costruzione di una società più giusta ed equanime. Anche Trecate, come tutte le città e i paesi d’Italia, oggi celebra i suoi Caduti, persone comuni che si sono trovate loro malgrado ad affrontare vicende più grandi di loro, senza voler atteggiarsi ad eroi, ma semplicemente adempiendo a quello che consideravano un dovere irrinunciabile: la difesa della Patria e della Nazione, la difesa degli ideali di libertà e indipendenza, di quell’indipendenza faticosamente conquistata solo cinquant’anni prima. E tutto ciò, pagando pesantemente in termini di vite umane, scelte errate o contraddittorie operate dai comandi superiori. Oggi è anche  la Giornata delle Forze Armate che rappresentano una delle strutture portanti dello Stato democratico, di quello Stato nazionale unitario, nato 150 anni fa, che deve restare - sulla base dei principi e delle istituzioni di cui la Costituzione repubblicana ci ha offerto il compiuto disegno - punto di riferimento e di continuità per tutti i cittadini al di là di ogni tensione politica e di ogni fase critica.  Forze armateda sempre impegnate per concorrere al consolidamento della pace e all’affermazione dei diritti umani. Ai numerosi caduti delle diverse missioni internazionali in cui l’Italia si è impegnata in questi anni, va il nostro omaggio ed il nostro ringraziamento, nella speranza che il loro sacrificio non sia stato vano, ma che abbia contribuito in modo decisivo ad evitare l’insediarsi di governi antidemocratici ed a fornire un valido aiuto umanitario alla popolazione. Quest’ anno ricorre inoltre il 90° anniversario della traslazione,da Aquileia a Roma, del feretro contenente la salma del Milite Ignoto, tumulata nel 1921 sotto la statua della Dea Roma, nel complesso monumentale del Vittoriano, in memoria dei tanti militari caduti in guerra e di cui non si conosce il nome o il luogo di sepoltura. Mi vorrei unire al cordoglio delle tante famiglie che non hanno mai potuto pregare sulla tomba di un proprio caro. Il Milite Ignoto le rappresenta tutte. Vorrei concludere con un impegno dell’amministrazione. Abbiamo recentemente appreso da Margherita Lodroni, impegnata da tempo in una preziosa attività di ricerca archivistica, che sulle lapidi commemorative mancano i nomi di ben centocinquanta Caduti trecatesi della I e della II Guerra Mondiale. Cercheremo di sopperire a questa carenza inserendo i nomi mancanti per ridare loro la giusta collocazione nel ricordo e nella commemorazione della nostra Città. Alla sig.ra Lodroni va il ringraziamento di tutta l’amministrazione comunale per la passione con cui sta svolgendo questa difficile ricostruzione storica. Quale gesto significativo, a nome anche di tutti gli altri, per i quali ci impegniamo a rendere il giusto riconoscimento, intendo ora onorare la memoria di sette di loro,  Caduti nel corso della Prima Guerra Mondiale, decorati con medaglia al Valor Militare. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l'Italia!".