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De Grandis (La Destra) ricorda il caporal maggiore Marchini

Trecate - "L’Italia piange un altro suo figlio - ci scrive in un comunicato Ivan De Grandis (La Destra) - il primo caporal maggiore, Roberto Marchini. Voglio esprimere il mio profondo cordoglio per un’altra perdita dolorosa e mi unisco all’appello del Segretario Nazionale del mio partito Sen. Francesco Storace che ha dichiarato «Questa inutile guerra in Afghanistan provoca solo lutti. È ora di far tornare a casa i soldati italiani». Oggi non chiedo solo un ritiro immediato del nostro contingente in Afghanistan, ma anche di aprire un momento politico del tutto nuovo. Ci vuole un’Italia più sociale ed è ora che la classe politica lo capisca e inizi a dare dei segnali concreti. Nel Lazio La Destra con la sua proposta di legge antiparentopoli presentata dai Consiglieri Regionali Francesco Storace e Roberto Buonasorte ha bloccato lo scandalo dei parenti illustri nei cda. Questo è un segnale di buona politica che si da ai cittadini e mi auguro che questa iniziativa potrà essere duplicata in altre regioni e perché no, se negli enti locali venisse presa in esame anche solo per deliberare in materia, sarebbe sicuramente un gran passo in avanti. E’ giunta l’ora di dare un taglio netto non solo agli stipendi dei politici, ma anche a quei vitalizi d’oro che hanno dell’incredibile. Basti pensare che, per esempio, (consiglio la lettura del libro 'Sanguisughe' di Mario Giordano) il compagno Cossutta, leader comunista, ex dirigente Pci, incassa la pensione dell’Inps dal 1980 per via di una leggina, chiamiamolo pure privilegio, con cui l’odiato Stato borghese e capitalista, ha pensato di omaggiare sindacalisti e dirigenti di partito, riconoscendo con generosità contributi mai versati. La legge si chiamava legge Mosca. Ma non è finita qui perché dal 2008 all’assegno Inps si aggiunge un vitalizio parlamentare di 9.604 euro al mese, una cifra che è una beffa per qualsiasi compagno operaio. A tutto ciò va unita una liquidazione pari a 345.744 euro incassata dopo le sue dieci legislature. Strano destino il suo: ha passato una vita a lottare contro i lussi dei padroni, e finisce con una vecchiaia da padrone dei lussi… Tre pensioni ne riceve invece Romano Prodi: 5.283 euro al mese come ex presidente della Commissione europea, 4.725 come ex parlamentare e 4.246 come ex professore universitario, per un totale di oltre 14.000 euro al mese… Di esempi da fare ce ne sarebbero tanti, ma quello che conta veramente è che gli italiani, quelli “normali”, la pensione, che non è affatto d’oro, devono sudarsela lavorando e percependo stipendi che sicuramente nemmeno se la giocano con questi esosi compensi. Un cambiamento di rotta può anche continuare ad essere rimandato - conclude De Grandis - ma prima o poi sarà inevitabile, e finalmente si arriverà ad uno Stato davvero più vicino ai bisogni dei cittadini e delle famiglie, senza sprechi, trasparente e meritocratico".