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Ferrari su dimissioni di Suno e Cimitero

Oleggio - Intervento del consigliere d'opposizione Massimiliano Ferrari su due temi 'caldi' dell'agenda politica oleggese: Dimissioni Consigliere Suno e Project Financing Cimitero. "Prendiamo atto delle dimissioni presentate dal Consigliere Suno - scrive in una nota - maxi-assessore nei dieci anni di Amministrazione Marcassa. Dal punto di vista personale, ci mancherebbe, massimo rispetto per la sua scelta. Tale doveroso rispetto, tuttavia, non può obliterare né far dimenticare le gravi responsabilità politiche dell’ex Assessore, culminate lo scorso aprile con lo spregiudicato tentativo – fortunatamente fallito all’ultimo momento – di far adottare in tutto fretta e senza un reale confronto il nuovo Piano regolatore, sempre tenuto ‘nascosto’ nei suoi dieci anni di mandato. Stupiscono, invero, le argomentazioni addotte da Suno a giustificazione delle proprie dimissioni: un duro atto d’accusa soprattutto nei confronti del suo gruppo, a suo dire composto da persone interessate solo alla poltrona e allo stipendio, colpevoli anche di essersi svendute agli appetiti delle segreterie di partito, contraddicendo così lo spirito con cui, dieci anni fa, era nato Oleggio Insieme. Certo, resta da chiedersi come queste stesse accuse Suno non le abbia mosse prima delle elezioni, magari rinunciando addirittura a candidarsi, dati i presupposti. Così facendo, spiace doverlo rilevare, si espone egli stesso a un rilievo tanto ovvio quanto fondato: evidentemente, non ha accettato il fallimento politico del piano regolatore che gli ha determinato un’emorragia di consensi elettorali e, soprattutto, non può sopportare il fatto di essere un semplice consigliere comunale. Sotto tale profilo, non è corretto attribuire smisurate ambizioni politiche e spregiudicatezza ad altri se, al contempo, con il proprio agire concreto si dimostra di ragionare secondo quelle stesse logiche. Non è neppure corretto candidarsi e poi dimettersi in quanto asseritamente deluso da situazioni che si afferma tuttavia di conoscere da tempo. Si parla sempre di ‘spirito di servizio’ e di ‘rispetto delle Istituzioni’: ebbene, il comportamento di Suno purtroppo va nella direzione opposta, risolvendosi in una mistificazione personalistica della politica che denota – in ultima analisi - una disamorevolezza verso il Consiglio comunale e ciò che tale organo rappresenta, contribuendo alla sua progressiva e radicale delegittimazione. Il rispetto istituzionale non può essere un’affermazione di stile o uno slogan da campagna elettorale: occorre dimostrarlo in concreto. Torniamo tutti a ragionare seriamente sul senso delle istituzioni pubbliche e sulla crisi della credibilità di chi ricopre incarichi al loro interno. Non è utopia, è buona pratica".

Riguardo all'interpellanza sul project financing per il cimitero, Ferrari scrive: "La risposta resa dal Sindaco è assolutamente insoddisfacente e, ove possibile, fa aumentare ancor più la nostra preoccupazione rispetto a una vicenda che dal 2015 ad oggi ha già causato tanti – troppi – problemi, determinando l’esborso di ingenti risorse pubbliche a causa del pressapochismo e della superficialità dell’Amministrazione. A distanza di un anno dalla nostra interpellanza sulle fideiussioni accettate dal Comune benchè provenienti da una società finanziaria al centro di scandali giudiziari a livello nazione e cancellata dall’apposito Albo da Banca d’Italia, abbiamo incredibilmente appreso che, in questo lasso di tempo, l’Amministrazione nulla ha fatto al riguardo, confessando addirittura di essersi accorta – solo a seguito della nostra interpellanza del 24 giugno – che le fideiussioni a proprie mani erano scadute e di averne chiesto (in data 1 luglio) il rinnovo. Affermare poi che non si intende procedere – pur sussistendone i presupposti giuridici, oltre che di opportunità – alla revoca della concessione e alla risoluzione del rapporto contrattuale è grave. Non riusciamo a comprendere come l’Amministrazione possa continuare a tollerare certi atteggiamenti da parte delle società proponenti, più volte inadempienti rispetto agli obblighi assunti. La semplice circostanza che dal 2015 ad oggi nulla sia stato fatto dovrebbe – sebbene, a suo tempo l’operazione era stata venduta dall’Amministrazione come semplice, veloce e a costo zero – dovrebbe far accendere ben più di un campanello d’allarme: è questione di logica e buon senso, i cavilli giuridici vengono in un secondo momento. Speriamo che di questa sconcertante vicenda – e delle tante colpe dell’Amministrazione - non siano i cittadini a pagarne le spese".