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Forno crematorio, Crivelli: Chi pagherà i danni alle casse comunali?

Andrea Crivelli (Pdl)

Trecate - La questione del forno crematorio con l'esposto annunciato in Consiglio comunale dall'opposizione del Pdl, le dichiarazioni dell'ex sindaco di Trecate Zanotti Fragonara e le puntualizzazioni dell'Amministrazione Ruggerone, richiede un ulteriore tassello a poche settimane dallo 'scoppio' del caso. Questo il risultato di qualche domanda e risposta, 'consumati' davanti ad un caffè in un bar del centro cittadino.

Che idea ti sei fatto sulla questione Cremino?

"La questione è molto articolata e non èsemplice da spiegare. In pratica nel 2005 èstato deciso dall’Amministrazione Almasio di prendere in considerazione il progetto presentato da una societàprivata che prevedeva di costruire e gestire un forno crematorio a Trecate. Come prevede la normativa, l’Amministrazione Comunale ha indetto un’apposita “gara” vinta, durante l’Amministrazione Zanotti, dalla stessa societàche aveva proposto il progetto e che tuttora gestisce la struttura. I problemi sorgono nel 2012 con l’Amministrazione Ruggerone: a giugno di quell’anno, infatti, è stata introdotta una “tassa”di 50 € da pagare per le salme che da fuori città vengono cremate a Trecate. Tecnicamente viene chiamato diritto fissoe porta un significativo introito per il Comune: si è parlato più volte di circa 200.000 € all’anno, che non pesano sulle tasche dei trecatesi ma vengono versati da chi non è residente e utilizza l’impianto della nostra città".

Arriviamo insomma alla famosa rinegoziazioneche ha allungato il contratto a fronte di un corrispettivo maggiore che il privato versa al Comune.

"Esattamente. Da questo momento in poi –anzi, a differenza di quanto ci è stato detto, già dal mese di maggio (dettaglio rilevante che abbiamo scoperto solo pochi mesi fa da alcuni documenti di cui non eravamo a conoscenza) –l’Amministrazione Ruggerone ha intrapreso contatti con l’azienda che gestisce il forno crematorio per la rinegoziazione del contratto, che è avvenuta, a nostro giudizio, senza rispettare la normativa vigente: l’Amministrazione, infatti, ha affidato direttamente alla società la riscossione della “tassa”di 50 € di cui abbiamo accennato prima, senza indire una gara di appalto. Questa decisione ci lasciava perplessi, così abbiamo raccolto tutta la documentazione e relativa e l’abbiamo fatta verificare a legali specializzati e all’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Al nostro quesito, ANCI ha risposto che se il servizio di riscossione di tale imposta non risultava previsto nellambito della originaria convenzione si deve infatti ritenere che non poteva essere affidato allo stesso concessionario in via diretta in violazione delle normative di contabilitàdi Stato ed, in particolare, del codice dei contratti pubblici che impone di norma, lo svolgimento di procedure concorsuali per laffidamento di servizi. Pertanto i legali hanno preparato l’esposto che abbiamo presentato alla Corte dei Conti che verificherà eventuali responsabilità degli amministratori e soprattutto verificherà se la rinegoziazione porterà un’entrata maggiore al Comune non solo nel breve periodo ma fino a scadenza del contratto (allungato di ben 20 anni!)".

Insomma, la vicenda rischia di finire in un tribunale. Saranno i trecatesi a pagare le carte bollate, gli avvocati e i consulenti?

"Più che preoccuparmi delle spese legali, mi preoccuperei di capire chi pagherà l’eventuale danno arrecato alle casse del Comune di Trecate. La risposta, in questo caso è certa: la magistratura contabile, qualora riscontrasse che la rinegoziazione fosse irregolare, farebbe “ripagare” il danno agli amministratori che l'hanno votata. Torno però alla domanda: i nostri legali ci hanno assicurato che anche le spese legali in questo caso sarebbero interamente a carico dei privati, senza alcuna spesa per la collettività".