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Il 25 Aprile (67 anni dopo) continua a far discutere: questa volta Pomella all'attacco del sindaco Ferrari

Galliate - "Ho ricevuto in questi giorni - scrive Nicola Pomella, consigliere comunale di Galliate del Pd - l’invito dell’Amministrazione comunale galliatese a partecipare alla commemorazione dell’anniversario della Liberazione per il giorno 25 aprile. Dopo il consueto programma, l’invito si conclude affinché la giornata sia “l’occasione per affermare il trionfo della libertà su tutte le ideologie totalitarie che hanno segnato drammaticamente il XX secolo” a firma del sindaco pro tempore Davide Ferrari. Colgo l’occasione per qualche doverosa precisazione giuridica, storica e politica. Giuridicamente, la giornata di festa nazionale è stabilita da un decreto del 1946 del primo Governo De Gasperi che recita “a celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile è dichiarato festa nazionale”; la giornata è poi confermata da una legge del 1949 del quinto Governo De Gasperi. Storicamente, la sola ed unica Liberazione del territorio italiano ricordata nella data del 25 aprile, è avvenuta nei confronti delle forze nazi-fasciste che avevano occupato la nostra Penisola: furono i Partigiani cattolici, comunisti, liberali e socialisti uniti agli Alleati che sconfissero tedeschi e repubblichini, ripristinando lo Stato Democratico in Italia. Politicamente, questa è l’ennesima occasione persa per mantenere un profilo istituzionale, elegante e raziocinante da parte del sindaco pro tempore. Se già negli anni passati vi erano state bizzarre ed inopportune esternazioni durante le commemorazioni dei Partigiani galliatesi, oggi si trascende nell’errore di stravolgere i fondamenti della nostra Storia nonché di scambiare le proprie funzioni di Sindaco pro tempore con quelle del Legislatore, proclamando una nuova festa. Auspico fortemente che in futuro il Sindaco pro tempore galliatese non replichi nel tentativo di distruggere anche la nostra Storia ed i nostri Valori: già bastano le sue pessime azioni amministrative per lasciare ferite profonde nel nostro Paese…".

Di poche parole e in stile 'tranchant' la replica del sindaco Ferrari: “Ringrazio il consigliere Pomella per la lezione di storia che non fa altro che sottolineare la frase riportata sui manifesti (è il terzo anno che la frase viene riproposta) e lo invito caldamente al corteo annuale, al quale non ricordo di averlo mai visto”.