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La minoranza in Consiglio a Cameri e la questione F-35

Un esemplare dell'F-35

Cameri - “Finalmente il sindaco di Cameri, Rosa Maria Monfrinoli – scrive il Gruppo consiliare Progetto Cameri Progresso & Solidarietà, composto da Maria Luisa Crespi, Valeria Galli, Pietro Messina, Alfonso Siano e Giuliano Pacileo - si è accorta che gli F35 non portano lavoro e dà ragione agli esponenti dell’opposizione. Ha giocato la campagna elettorale sulla promessa di cogliere le opportunità offerte dall’assemblaggio dei supercaccia, in termini di occupazione indotta, di commercio e di insediamenti abitativi. A gennaio dello scorso anno la sua amministrazione parlava di rilanciare economia e occupazione solo con i lavori nella base militare. In febbraio, dinanzi alle proteste di Savino Pezzotta e di Pax Christi,  tuonava che l’etica doveva aspettare, prima venivano le assunzioni, mentre l’assessore Sacco annunciava: ‘Ci vorranno tante figure, dagli addetti alle pulizie agli specializzati in aeronautica’.  Ancora in marzo, sottoscrivendo una convenzione con la Provincia per sfruttare le opportunità legate alla commessa, è stato ribadito che, oltre alle prospettive occupazionali, bisognava considerare anche l’indotto di tutta la filiera coinvolta: dall’edilizia ai servizi, fino alla ricettività. Ora, mestamente, si chiede chi lavori nei nuovi hangar, parla di un solo camerese assunto, al massimo due e conclude: ’Non vorrei che fosse un flop’. Guarda caso è proprio quanto i rappresentanti della nostra lista, Progetto Cameri, vanno sostenendo da mesi, in ultimo con l’intervento di Valeria Galli, ex assessore provinciale al Lavoro, che denuncia come i decantati 10mila posti di lavoro si siano ridotti prima a 2000, poi ad alcune centinaia ed ora a qualche decina, poche briciole. Ora attendiamo che il sindaco informi del flop anche l’assessore Gambaro, che nel consiglio comunale del 13 settembre annunciava che alcuni cameresi avevano già iniziato a prestare servizio nel cantiere”.