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Lettera (molto 'accesa') aperta di Saracino ai trecatesi

Trecate - Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Francesco Saracino, elemento di spicco di Forza Italia prima e del movimento che ha appoggiato alle ultime Amministrative Giancarlo Rosina. La speranza è che questa missiva possa essere un contributo, anche se molto 'colorito', per chiarire la situazione all'interno della politica trecatese e non un ulteriore modo per renderla più difficile e lontana dai problemi reali della gente.

"Siamo stati invitati e stimolati, lontani dal risultato elettorale delle Amministrative di maggio, a fare qualche considerazione sulla situazione politica che si è creata a Trecate. La nostra intelligenza ed il nostro coraggio, senza tirare in ballo nuovamente la chiaroveggenza o l’essere anche profeta in patria, non vogliono sottrarsi ed accettando l’invito, evidenziano innanzi tutto, un dato che è certezza, difficile da contestare: il Pdl e quel nuovo centro-destra che qualcuno vuole rappresentare, ancora una volta hanno mostrato e purtroppo continuano a mostrare, tutti i loro limiti. Non si è trattata di una sconfitta, che in una elezione ci può sempre stare, ma di una vera e propria dèbacle, l’ennesima, una ulteriore discesa in un precipizio senza fondo. Non si è capito ancora che senza un rinnovamento vero, non si vincerà mai. E’ lecito interrogarsi anche su altre motivazioni, sul perché la destra trecatese, non è riuscita ad offrire la giusta rappresentanza politica ad una città che è nei fatti, una città di destra. La responsabilità, noi la addebitiamo: • a coloro che offendono gli uomini a livello personale evitando di combattere sul piano politico; • a coloro i quali fa ancora male la sconfitta nonostante le bustine di zucchero ed i tantissimi soldi spesi in campagna elettorale per la “poltrona” da sindaco; • a coloro che da finti professionisti della politica non dicono che il loro lavoro da porta-borse, è pagato dai privilegi che vengono dati ai politici regionali e nazionali, tutto alla faccia dei disoccupati ma anche di chi lavora duramente e di chi si sacrifica perché non riesce ad arrivare alla fine del mese. Ebbene, per noi costoro e chi li sostiene nascondendosi dietro un foglio di giornalino, sono dei dilettanti della politica, costoro sono stati solo in grado di scaricare le responsabilità per la loro sconfitta della quale noi godiamo, a chi ha avuto il coraggio di VOLTARE PAGINA e non la casacca. • Voltare pagina ha significato considerare il bene per Trecate e non il bene per la destra o per la sinistra; • Voltare pagina ha significato tirare fuori l’orgoglio di essere trecatesi e non quello di essere politici: in questa fase non è importante essere di destra o di sinistra, in questa fase è vitale lavorare per la nostra città; • Voltare pagina ha significato quindi liberarsi, insieme ad un clima di confusione che i dilettanti della politica hanno creato nella destra trecatese, anche di coloro che nel Consiglio comunale, nelle aziende pubbliche e nei partiti, hanno rappresentato e qualcuno purtroppo ancora rappresenta sia l’INSICUREZZA che l’INGIUSTIZIA SOCIALE. Ovviamente, molte altre responsabilità, sono da addebitare al livello complessivo della bassa qualità dei dirigenti del centro-destra sia provinciale che regionale che hanno perso il rapporto con chi lavora onestamente ed ancor di più con chi è disoccupato. La gente ha bisogno di lavoro vero, ha bisogno di risposte concrete e non di feste inutili. Noi riteniamo che senza il filtro della selezione interna ai partiti e solo con la forza che viene dai soldi e non dalle idee per affrontare una qualsiasi azione politica, il popolo di centro-destra non troverà mai la giusta rappresentanza ma dilettanti allo sbaraglio accomunati da un’unica cosa: la presunzione. Dio benedica gli uomini e non i politici! I trecatesi sono uomini che hanno preferito e che preferiscono chi volta pagina e non chi insulta… Chi ha voltato pagina ha vinto, chi insulta no".