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L'opposizione abbandona l'aula ed i revisori dei conti sono eletti solo dalla maggioranza

Trecate - Doveva essere un Consiglio comunale semplice, di quelli che si risolvono in mezz'ora al massimo, giusto il tempo di leggere qualche comunicazione e fare la conta delle mani alzate per i Sì o i No. Ed invece, come spesso capita a Trecate la riunione si è trasformata ancora una volta in un autentico teatro per discussioni e polemiche tra i banchi della maggioranza (in particolare il presidente del Consiglio Roberto Varisco - Idv) e quelli dell'opposizione (su tutti Giorgio Capoccia - Pdl).

Il Consiglio è iniziato alle 18.40 di lunedì 23 aprile nella Sala di Rappresentanza del Palazzo Municipale. Unico assente l'assessore Mario Zeno (che comunque non ha diritto di voto). Il primo a parlare è stato il presidente Varisco, che ha invitato tutti alle celebrazioni per il 67° anniversario della Liberazione d'Italia attraverso le manifestazioni previste per il 25 Aprile. Quindi il sindaco Enrico Ruggerone che ha elogiato il lavoro svolto dalla consigliera delegata alla Protezione civile, Francesca Costa, che - attraverso anche il lavoro dell'Ufficio Ambiente - è riuscita letteralmente a 'scovare' un contributo di circa 2,5 milioni di euro erogato dallo Stato alla Regione Piemonte, come indennizzo per quelle località che hanno giacimenti petroliferi all'interno del loro territorio. Nella provincia di Novara questi stanziamenti saranno suddivisi tra Trecate, Romentino e Cerano: dovrebbero essere 30 euro da dare a ciascun 'patentato'. L'indennizzo è relativo al 2009 ed è stato concesso due anni fa. Questo risultato è stato applaudito dai consiglieri Tiziano Casellino e Rossano Canetta, entrambi del Pdl.

Sempre Ruggerone ha annunciato che la farmacia comunale di via Novara - che vanta un utile lordo di circa 97.000 euro - rimarrà aperta da maggio a luglio sei giorni su sette: "Ho fatto la proposta perché rimanga aperta tutte le domeniche mattina; se ne parlerà dopo luglio".

Il Comune di Trecate ha ufficialmente partecipato alla manifestazione di protesta organizzata a Torino davanti alla sede della Regione, per dire no al taglio del consorzio socio-assistenziale: "In rappresentanza dell'Amministrazione comunale c'era l'assessore Marco Uboldi".

Argomento sesta farmacia: Ruggerone ha spiegato di aver convocato d'urgenza un Consiglio comunale, in quanto il recente decreto CrescItalia emanato dal Governo Monti prevede che ci sia una farmacia ogni 3.300 abitanti. "Presto sorgerà nell'area sud di Trecate (quartiere San Bernardo) una quinta farmacia; ma questo decreto ci dà la possibilità di realizzarne una sesta. Abbiamo individuato come area idonea la frazione di San Martino. Entro il 24 aprile - il giorno seguente - andava data la comunicazione, dopo aver sentiti l'Asl e l'Ordine dei Farmacisti di Novara. Abbiamo optato per la frazione, in quanto è un'area quasi totalmente sprovvista di servizi e una farmacia permetterebbe di avere un'opportunità in più per i residenti. Va inoltre sottolineato come San Martino sia una zona in espansione e ospiti un polo petrol-chimico dove lavorano direttamente o indirettamente quasi duemila persone. Pensavamo di averne una comunale, ma sarà certamente privata, aggiudicata a chi presenterà in Regione l'offerta migliore".

Canetta, Casellino, Edoardo Locarni (Lega Nord, al suo debutto), Andrea Crivelli e Federico Binatti (tutti dell'opposizione) non hanno contestato l'idea di una sesta farmacia a San Martino, "quanto il modo di operare di questa maggioranza, che prima avvisa gli organi di stampa e poi i consiglieri comunali, anche quelli del loro stesso gruppo, visto che alla riunione della commissione preposta di pochi giorni fa alcuni componenti della maggioranza non ne sapevano nulla della planimetria. E poi, perché tutta questa fretta? Sicuri che altre aree di Trecate non meritino la sesta farmacia?". Ruggerone ha cercato di gettare acqua sul fuoco: "Non mi sembra di essermi comportato scorrettamente, visto che una giornalista di un noto quotidiano mi ha fatto una domanda sull'argomento ed io ho semplicemente risposto... Potevamo anche determinare dove ubicare la farmacia con una determina di Giunta senza passare dal Consiglio comunale, come ha fatto ad esempio l'Amministrazione di Cameri, ma è stata nostra preoccupazione avvisarvi tutti e coinvolgervi". Crivelli: "Ma con tempi così ristretti, com'è possibile dare un contributo positivo? Se avessimo avuto una soluzione alternativa, come e dove facevamo a presentarvela, forse al bar?". Con l'eccezione di Casellino ("Ho deciso di votare a favore in quanto segue le indicazioni di un decreto CrescItalia che il mio partito, il Pdl, ha approvato in  Parlamento") il resto dell'opposizione si è astenuto; la maggioranza ha votato favorevolmente e così da quattro le farmacie in città passeranno presto a sei in un colpo solo.

Nomina dei revisori dei conti: anche in questo caso l'opposizione (eccetto Canetta) si è indignata per non essere stata coinvolta nella scelta dei nomi ed ha polemicamente abbandonato l'aula. Al voto, con scrutinio segreto, sono risultati eletti Fabio Spongini (8 voti), Roberta Angelè (7) e Marco Gatti (7). Intorno alle 20.20 la seduta è stata sciolta.

Poche ore dopo il Consiglio è arrivata in redazione la lettera di Locarni, che riportiamo integralmente: “Oggi lunedì 23 aprile - scrive in una nota stampa - in Consiglio a Trecate abbiamo votato per l’individuazione dell’area della 6^ farmacia trecatese, dato che il decreto CrescItalia ha diminuito il rapporto farmacia/abitante, portandolo a una farmacia ogni 3.300 abitanti. Il dialogo per questo importante passo non è stato fatto nelle sedi opportune perché l’amministrazione capitanata dal sindaco Enrico Ruggerone si è arrogata il diritto di saper meglio di chiunque altro dove individuare l’area non mettendo a disposizione della minoranza (tranne che negli ultimi 5 giorni prima del voto) il piano di individuazione della zona per l’apertura della farmacia, decidendo in piena autonomia e senza dibattito che quest’ultima debba essere posizionata a San Martino di Trecate. Ma perché tanta fretta? Il decreto in poche parole definisce come termine ultimo il 23 aprile per decidere in Consiglio comunale quanto sopra descritto, sorpassato questo termine la decisione passa dal Comune alla Regione. Ecco qui spiegato il metodo così accelerato! Premettendo che la Lega Nord Padania predilige la decisione Comunale, perché sa meglio indicare le esigenze dei cittadini, in questo caso considera la stessa troppo frettolosa e poco ragionata e che sarebbe stato meglio far decorrere il termine del 23 aprile. Ma perché far decorrere il termine? Scadute le tempistiche non si sarebbe più potuto far nulla? Questa scelta poteva e doveva essere fatta per far nascere un dialogo costruttivo tra maggioranza e opposizione garantendo il miglior confronto possibile e trovando quindi la soluzione più equilibrata, comunque il Consiglio comunale avrebbe potuto esprimere un proprio parere trasmettendolo agli organi regionali competenti che avrebbero preso in considerazione il fatto che la scelta era ponderata e strutturata su di una base solida: l’ampio confronto. A quel punto la Regione avrebbe seguito le indicazioni del sindaco Ruggerone rispettando la volontà dell’amministrazione da quest’ultimo presieduta. Ma perché l’amministrazione non l’ha fatto? Semplicemente per il gioco degli schieramenti, molte volte le scelte più giuste dal punto di vista amministrativo non lo sono dal punto di vista politico secondo queste persone. Infatti la maggioranza comunale di centrosinistra non avrebbe mai permesso che la scelta (e quindi tra virgolette il merito) gli scivolasse di mano in favore di una amministrazione regionale di centro destra. È quindi giusto prediligere la politica al bene del cittadino? Il gruppo della Lega Nord Padania come descritto pocanzi crede di no! Speriamo dalle prossime occasioni di ottenere momenti di dialogo da questa amministrazione. Dalla parte della gente… sempre!”.