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A Roma si torna a parlare dei caccia F35 a Cameri

L'on. Elisabetta Rampi

Cameri - La controversa questione del cacciabombardiere F35 sarà presto discussa alla Camera. Il Partito Democratico ha presentato una mozione (primo firmatario l'on.Rugghia della Commissione Difesa) che affronta la tematica nell'ambito di una necessaria ridefinizione degli obiettivi e degli strumenti in materia di sicurezza e difesa nazionale, tenendo conto dei cambiamenti intervenuti nel quadro geopolitico e della difficile congiuntura economica internazionale.

"Ho convintamente sottoscritto questa mozione - spiega l'on. Elisabetta Rampi - in quanto penso che sia indispensabile garantire la massima trasparenza e l'avvio di un confronto parlamentare su scelte difficili e impegnative che riguardano funzioni fondamentali per il nostro Paese. Come deputata del territorio mi sento particolarmente coinvolta e ritengo molto importante la costruzione di un nuovo e doveroso percorso alla luce del dibattito politico in atto e delle criticità emerse, anche dal punto di vista tecnico, nel programma JSF. Pur apprezzando la recente dichiarazione del governo che ha annunciato, per ragioni di compatibilità economica, la riduzione di 40 velivoli rispetto all'ipotesi iniziale, credo che si possa fare di più e per questo ritengo opportuna una sana pausa di riflessione e di ascolto che consenta di valutare le reali esigenze del Paese e l'opportunità di ulteriori riduzioni della partecipazione italiana al programma, prendendo a riferimento l'Amministrazione USA che fino al 2017 non confermerà gli ordinativi. Nel contempo governo e parlamento dovranno mettere in campo tutte le iniziative necessarie a superare le difficoltà connesse alla realizzazione di una politica di sicurezza e difesa comune europea ed impegnarsi attivamente a sostenere  lo sforzo internazionale per il disarmo, la non proliferazione nucleare e il sostegno a misure di cooperazione. La mozione, che mi auguro possa trovare ampio consenso, impegna il governo: a mantenere aperta e costante nel tempo una valutazione trasparente sull’opportunità di ulteriori riduzioni della partecipazione italiana al  programma JSF,  seguendo le modalità adottate dall’amministrazione USA, di non confermare un numero definitivo di velivoli da ordinare fino al 2017, in modo da poter valutare,  attraverso un confronto parlamentare, sia le reali esigenze del nostro strumento militare,  sia lo stato di avanzamento della risoluzione delle criticità tecniche del programma, ed il conseguente impegno degli altri partner internazionali, sia le condizioni economico-finanziarie internazionali con particolare riguardo alla situazione di bilancio del nostro Paese; ad adottare tutte le iniziative necessarie per superare le difficoltà connesse alla realizzazione di una difesa comune europea, che tenga conto anche degli aspetti correlati allo sviluppo dell'industria europea della difesa; individuare  forme di collaborazione o di integrabilità dello strumento militare con altri Paesi alleati; a dare impulso a tutte le possibili iniziative utili a realizzare la progressiva integrazione multinazionale delle Forze Armate nell'ambito della Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC) europea considerandola  un passaggio ormai ineludibile nel processo di riorganizzazione e di potenziamento delle capacità di intervento del nostro strumento militare; a sostenere, con attiva partecipazione, lo sforzo internazionale per il disarmo, in primo luogo quello nucleare, la non proliferazione nucleare e il sostegno a misure di cooperazione e di fiducia anche nei settori convenzionali."