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TRECATE CONTRO LE MAFIE: INCONTRO CON MARIO PORTANOVA

Filippo Sansottera (Pd)

Trecate - "Venerdì 23 novembre - ci scrive Filippo Sansottera, consigliere incaricato a problematiche inerenti le mafie - abbiamo avuto il piacere di ospitare a Trecate un professionista di primo piano come Mario Portanova che, presentando il suo libro “Mafia a Milano – Sessant’anni di affari e delitti”, ha raccontato radici e sviluppi delle criminalità organizzate nel Nord Italia. Un contributo di alto profilo per approfondire e comprendere le dinamiche di un pericolo ancora avvolto da troppo silenzio ma ormai irrimediabilmente radicato al Nord e, di fatto, da considerarsi un problema nazionale. Appuntamento da ripetere in futuro, anche grazie all’impegno di Portanova di tornare presto a trovarci. Ringraziamo lui e gli altri relatori, Claudio Bressani (“La stampa”) e Davide Perini del direttivo La Torre - Mattarella per la disponibilità e cortesia. Oltre a rivolgerlo ai numerosi partecipanti ed alla Parrocchia S.M. Assunta per aver concesso l’auditorium M. Invernizzi, un ringraziamento particolare va all’associazione La Torre - Mattarella, che ha organizzato l’evento col patrocinio dell’Amministrazione del Comune di Trecate. Contestualmente colgo l’occasione per ringraziare Libera, che martedì 27 ha organizzato un seminario pensato soprattutto per la pubblica amministrazione con ospiti di primissimo piano a fare da relatori: Nando Dalla Chiesa, Rocco Sciarrone e Federico Varese.  Sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema delle criminalità organizzate è un passo fondamentale per focalizzare l’attenzione sul “cono d’ombra” e di silenzio. Altrettanto importante è la formazione dei pubblici amministratori su questi temi, appuntamenti che i ragazzi e le ragazze di Libera continua ad organizzare e rendere possibili e per questo meritevoli di un sentito ringraziamento. Le dinamiche citate tanto da Portanova nel nostro incontro, quanto dai relatori al seminario, portavano ad esempio anche piccoli comuni Lombardi: emerge quindi l’importanza di tenere alta la guardia come collettività ma soprattutto come classe politica che indirizza la gestione della cosa pubblica, anche e soprattutto nei piccoli centri abitati, proprio perchè in quanto tali spesso si ritengo immuni dal “contagio” o di scarso interesse per interessi criminali. Uno dei pericoli più striscinati infatti è ritenersi non partecipi di questa battaglia e favorire così l’illegalità senza neanche accorgersene. Ecco perché nessuno deve più concedersi il lusso di ritenersi estraneo al problema".