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Trecate si dimostra solidale al... 100 per Cento!

don Giulio, don Ettore, Mattioli e Ruggerone

Trecate - Per un centese di nascita e trecatese ormai d'adozione vivere un sabato pomeriggio come quello appena trascorso, 22 settembre, ha un significato che va oltre alla professione del 'semplice' cronista o giornalista... Appena avvenuto il terremoto in Emilia Romagna ho avuto modo di sentire qualche parente e amico d'infanzia da 'quelle parti' e il loro racconto era unanime: distruzione, dolore, disagio, ma tantissima voglia di ricominciare e riprendere il cammino. Impossibile stare fermi per una 'cosa' così grossa come un sisma che ha seminato morte e tanta paura in posti che per me erano familiari in quanto oltre ad avere zii, cugini, amici d'infanzia e tantissimi e nitidissimi ricordi da bambino e adolescente. Ho chiesto che si facesse qualcosa per questa città che ha dato i natali al Guercino e che ospita uno dei Carnevali più noti al mondo e devo dire ricevuto in modo entusiastico l'ok sia da parte della Parrocchia (don Ettore, don Fabrizio e don Mauro) che del Comune (sindaco Ruggerone, vice Marchi, tutta la Giunta e in particolare il consigliere delegato Sansottera, oltre all'Ufficio Segreteria e alla responsabile dottoressa Tiziana Pagani). Insieme, in punta di piedi, si è cercato di organizzare qualcosa per Cento. Sono stati così raccolti dei fondi attraverso questi due 'canali' ufficiali (appunto Parrocchia e Comune) che sono stati materialmente consegnati a Cento nel pomeriggio di sabato 22 settembre. Dall'Emilia sono arrivati don Giulio, responsabile della pastorale giovanile delle parrocchie di Cento (sono in tutto tre), con le sorelle salesiane e un volontario dell'oratorio; e poi c'era anche il consigliere Massimo Mattioli con la moglie. Hanno raccontato di una città il cui centro storico è ancora off-limits perché pericolante (si entra solo accompagnati dai Vigili del fuoco), ma che da subito si è data da fare, si è rimboccata le maniche per superare le difficoltà, togliere le macerie e ricominciare a vivere. C'è stato l'incontro con l'Amministrazione comunale trecatese in Municipio; il sindaco Ruggerone ha consegnato a Mattioli oltre all'assegno con le offerte raccolte in varie iniziative come la marcia di solidarietà di venerdì 14 settembre anche alcuni libri che 'raccontano' Trecate, i suoi protagonisti e le sue opere più belle e ricche di storia. Infine la messa concelebrata da don Giulio in chiesa Parrocchiale; commovente quando il coadiutore centese ha raccontato dei campi scuola subito dopo il sisma, con questi giovani un po' spaesati a 'fare' il loro Grest tra tendoni, prati e lontani dal solito oratorio perché pericolante. "Allora ad alcuni di loro è venuta in mente un'idea bellissima - ha confidato don Giulio nell'omelia - che ha dato ancora più forza a tutti noi: con sassi e mattoncini hanno iniziato a costruire delle casette in miniatura, una chiesa e un oratorio, come per ricreare una situazione di normalità". Al termine il saluto ai santi trecatesi Cassiano e Clemente e non l'addio, ma l'arrivederci, perché incontri come quelli di sabato 22 fanno bene al cuore e all'anima e vanno riproposti con più frequenza. In particolar modo per chi si lamenta ed ha davvero tutto quello che gli serve: un tetto sotto cui vivere, un letto dove dormire e soprattutto... una casa.

Foto su: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.4506137302003.176266.1547657710&type=1&notif_t=like

Gianmaria Balboni