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Un altro addio al Consiglio comunale trecatese: si dimette Affuso

Carlo Affuso (Pd)

Trecate - Graziella Nestasio (Lega Nord) si è dimessa dal Consiglio comunale, così come Francesca Carletti, candidata a sostituire l'esponente del Carroccio. Chi siederà per il movimento di Bossi in assemblea? Probabilmente la sedia rimarrà, almeno per la riunione di martedì 3 aprile. Ma se nella Lega c'è questa questione, anche nel Pd c'è una novità non da poco: l'ex segretario Carlo Affuso ha infatti rassegnato anche lui le dimissioni e non farà più parte del Consiglio comunale. Con una lettera ha motivato le ragioni che l'hanno spinto a dire addio (o un arrivederci?); inoltre ha scritto alcuni spunti molto interessanti.

"In queste ultime ore ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale a Trecate. Una decisione difficile e sofferta pur tuttavia obbligata visto che dal settembre ultimo scorso necessità lavorative e familiari mi portato ad abbandonare Trecate, la mia città adottiva, verso un nuovo futuro. Desidero salutare con queste poche righe tutti coloro che mi hanno accompagnato in questi anni, con i quali ho condiviso tante magnifiche esperienze e che anche nell’ultima fatica, quella elettorale, mi hanno sostenuto consentendomi di portare la loro voce nel supremo organo di governo della nostra città. Un luogo, Trecate, che ho conosciuto da bambino come un piccolo orgoglioso paese sperso nell’enormità della Pianura Padana e che oggi, padre di famiglia, lascio come città impersonale al centro di un paesaggio aridamente urbanizzato. Non che rigetti la crescita della nostra città, giacché per molti aspetti questa ha contribuito a renderla importante ed influente a molti livelli, ma mi rammarico di una pagina sulla quale era possibile scrivere una bellissima storia di sviluppo in armonia con il territorio e su cui, invece, ci si è maldestramente affrettati a scarabocchiare, vuoi per la bramosia di denaro vuoi per cecità politica. E così il borgo che conoscevo si è trasformato in un agglomerato di case e di palazzi, monco di servizi, tristemente appeso, come un’etichetta, al filo della ferrovia MI-TO. Una condanna per migliaia di persone che attratte dal miraggio di case a basso costo e di accettabili tempi di trasporto, hanno spostato le loro esistenze in un luogo che non ha saputo predisporsi all’accoglienza. Opinabile punto di vista ma drammaticamente vero se penso ai tanti amici che ancora vivono ogni giorno il limbo del pendolarismo per Milano. Eppure sarebbe bastato andare un po’ oltre gli interessi forti per trovare lo spazio per far sorgere una città quasi ideale, vicina ad uno dei più bei parchi del mondo (il Ticino ed il suo parco sono Patrimonio Unesco) capace di coniugare progresso industriale, tutela per l’ambiente ed attenzione al cittadino. Così non è stato e man mano che si abbruttiva Trecate, si cominciava il lento processo di erosione della sua identità. L’abbandono delle politiche di accoglienza, la caccia al diverso (ora “terrone”, ora albanese, ora straniero) hanno finito con il cancellare le nostre radici. In campagna elettorale ho più volte sottolineato l’importanza di creare nei cittadini un senso di appartenenza. Uno stato fondamentale per far crescere Trecate: un mezzo con il quale iniziare un processo inesorabile di identificazione destinato, in ultima istanza, al benessere dei nostri figli. La mia città, sebbene sfregiata, può ancora offrire molto in termini umani e sociali, in termini di ricchezza e progresso. Tutto starà alla capacità dei suoi abitanti di saper guardare oltre gli schemi politici, ricercando nel futuro uomini e donne capaci, lungimiranti che sappiano operare guardando sempre al bene comune e non, come accaduto troppe volte in passato, agli interessi personali. Concludo lasciando un tenero pensiero a quella magnifica fucina  di splendidi talenti che è la nostra Parrocchia, un posto meraviglioso dove ho visto passare un enorme capitale di valori ed idee che al momento costituiscono la vera forza del nostro territorio".

Al suo posto entrerà Rosario Carabetta.