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Accordo per l'utilizzo delle aree di addestramento dei militari

Il gen. Berto e il vice presidente della Regione Cavallera

Torino - Il vice presidente della Regione, Ugo Cavallera, e il comandante della Regione Militare Nord, generale Claudio Berto, hanno firmato il 2 aprile i disciplinari d’uso per i 12 poligoni del Piemonte nei quali è possibile svolgere esercitazioni militari di tiro con gli armamenti in dotazione alle Forze armate ed ai Corpi armati dello Stato. I poligoni, ciascuno con le proprie caratteristiche di utilizzazione, risultano indispensabili per assicurare ai militari delle Forze armate in servizio in Piemonte il minimo addestramento professionale periodico sia di mantenimento che propedeutico alle missioni operative in territorio nazionale ed estero. I disciplinari rappresentano i regolamenti di base per l’utilizzazione di ciascun poligono, hanno una durata di cinque anni ed individuano la tipologia di unità e di armamenti impiegabili, le norme di sicurezza da osservare e le forme di tutela ambientale e di salvaguardia per la proprietà privata e pubblica.

Le aree addestrative attuali ricadono nella giurisdizione di 19 Comuni in 4 diverse province: sono quelle di Baudenasca, Gad, Tavernette, Val Thuras Rhuilles e Pian dell’Alpe (Torino), Col Maurin, Pian Madoro, M. Castello di Quarzina, Salmour e caserma “Dalla Chiesa” (Cuneo), Candelo Massazza (Biella) e Cascina Galdina (tra Cameri e Bellinzago - Novara).

L’individuazione concordata e le modalità di utilizzo dei poligoni di tiro a scopi addestrativi è regolata dal decreto legislativo 15 marzo 2010 n.66 “Codice dell’ordinamento militare”, che delega la competenza ad uno specifico comitato misto paritetico, presieduto dal Comandante della Regione Militare Nord e composto da sette rappresentanti della Regione Piemonte, quattro membri militari e due del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il comitato è un organismo consultivo ed ha lo scopo di garantire l’utilizzazione dei poligoni sulla base delle esigenze della Difesa ed a garanzia degli interessi privati e pubblici. Si riunisce periodicamente per determinare sui periodi di utilizzazione, sulle modalità d’impiego e sulle problematiche ambientali e di sicurezza.