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BOBBA (PD): SBAGLIATO ESTENDERE IL PATTO DI STABILITÀ AI PICCOLI COMUNI

L'on. Luigi Bobba (Pd)

Vercelli - La Legge di Stabilità ha introdotto a partire dal 1 gennaio 2013, l’applicazione del Patto interno di stabilità anche per i Comuni con popolazione compresa tra 1.001 e 5.000 abitanti. Una decisione che viene a coinvolgere circa 3.700 nuove amministrazioni comunali con effetti paralizzanti e penalizzanti, impedendo ai Comuni di spendere anche se hanno un saldo attivo nel loro bilancio. Non solo. Il blocco dei residui passivi non consentirà di pagare le imprese che hanno già svolto un lavoro, così come il blocco del personale impedirà di assumere, anche se vi fossero i fondi per farlo. Come Partito Democratico ci impegniamo nel prossimo Parlamento ad abrogare tale norma o, in alternativa, a sollecitare l’adozione di un sistema realmente premiante per i comuni virtuosi”: è quanto dichiarato dall’On. Luigi Bobba (deputato PD, vicepresidente Commissione Lavoro) relativamente alla norma della Legge di Stabilità che ha esteso il Patto interno di stabilità anche ai piccoli Comuni. 

Il PD è stato leale con il Governo Monti e abbiamo dato il nostro sostegno all’approvazione della Legge di Stabilità per garantire l’equilibrio del bilancio dello Stato ed il mantenimento degli impegni sottoscritti con la UE – spiega l’On. Luigi Bobba –, ma ciò non toglie che vi siano alcuni punti che personalmente non ho condiviso, a cominciare dall’estensione del patto interno di stabilità anche ai piccoli Comuni. Questo significa che  tante realtà locali virtuose si troveranno ingessate sia nell’avvio di opere pubbliche sia nella gestione dei servizi sociali. È importante difendere il federalismo municipale non come un astratto slogan, ma come capacità del singolo ente di disporre della necessaria autonomia nelle scelte economiche, al fine di meglio soddisfare i bisogni della propria comunità. Per questo nella prossima legislatura sarà urgente modificare una norma sbagliata e penalizzante proprio per i Comuni più virtuosi”.