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Cirio e Lanzo sulla legge per l'Autonomia differenziata

Riccardo Lanzo

Torino - Approvato  dal Consiglio dei Ministri il Ddl sull'Autonomia differenziata, messo a punto dal ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli. "Un disegno di legge  equilibrato - commenta il presidente della Commissione Autonomia della Regione Piemonte Riccardo Lanzo (foto), Lega Salvini Piemonte,- che rispecchia appieno il dettato costituzionale in tema di autonomia differenziata, garantendo il sistema dei livelli essenziali di prestazione e forme di perequazione tra le Regioni. Viene anche esplicitato il percorso che ogni Regione deve intraprendere per ottenere più funzioni e competenze. Adesso sarà fondamentale trasferire consapevolezza di questo percorso anche e soprattutto agli enti locali, i veri attori dell’autonomia per le funzioni amministrative. Come abbiamo già avuto modo di anticipare, il lavoro che la Commissione Autonomia potrà fare su tutto il territorio piemontese saprà fare la differenza. Un lavoro di rete, in sinergia, sposando le strategie di sviluppo delineate in questi anni dalla Regione".

“Questa è una giornata importante per tutti, perché dopo anni di immobilismo un governo dimostra finalmente di avere la forza di ripensare l’assetto del nostro Paese, attuando una parte della Costituzione rimasta lettera morta per oltre 20 anni - sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Più poteri alle Regioni significa più fondi per i territori e meno sprechi, perché quando le risorse vengono spese in modo più vicino a una comunità vengono investite meglio. Significa passare finalmente a una spesa standard, abbandonando invece il modello della spesa storica, che in Italia ha sempre favorito chi spendeva di più e non chi spendeva meglio. Significa anche responsabilizzare gli amministratori pubblici, mettendoli nella condizione di fare bene, ma anche di fronte alle proprie responsabilità quando invece le cose non vengono fatte, dando finalmente ai cittadini la possibilità di capire a chi compete fare le cose e mettendo fine a un sistema, tipicamente italiano, in cui se qualcosa non funziona è sempre colpa di qualcun altro.  Significa, in un Paese così meraviglioso e diversificato come è l’Italia, dare le risposte appropriate alle esigenze dei cittadini, che sono diverse nelle diverse parti dell’Italia. È una riforma, infine, che dà a tutti le dovute garanzie contro ogni possibile disparità tra le regioni, grazie alla sapiente sintesi della presidente Meloni e del Consiglio dei ministri che ha introdotto la preventiva definizione dei Livelli essenziali di prestazione e l’istituzione di un fondo perequativo, pronto a correggere ogni eventuale diseguaglianza”.